F.1 – La voce del web: intervista a Gian Carlo Minardi

Minardi'Gian Carlo Minardi, intervistato dai tifosi, risponde alle domande sugli argomenti di maggiore attualità, partendo da un ricordo del campione scomparso quindici anni or sono Ayton Senna, per arrivare al possibile rientro del grande circus della F1 del team Minardi e al campionato di Ferrari e McLaren a partire dal g.p di Barcellona.

– Iniziamo questa intervista con un ricordo del campione scomparso 15 anni fa: Ayrton Senna.
Ho tantissimi ricordi di Ayton il quale, oltre ad essere un pilota fantastico, era un uomo eccezionale con il quale c’era una reciproca stima e fiducia. Ho passato dei momenti molto belli con lui, anche privati. Ho solo un grosso rimpianto, che tra le altre cosa aveva dichiarato lui stesso: dopo la vittoria del 5 titolo mondiale sarebbe venuto a correre una stagione in Minardi. Forse sarebbe potuto cambiare anche la storia del team Minardi. Ci sentivamo molto spesso al telefono e anche in circuito ci siamo scambiati molte opinioni/sensazioni e, alcune volte, mi ha chiesto dei consigli. In certe occasioni gli ho fatto un po’ da padre sportivo.

– Con le nuove proposte di Max Mosley relative il tetto dei budgets, pensi di poter rientrare in Formula 1 con un tuo team privato?
Bisogna essere sempre molto sinceri perché una cosa è proporre un regolamento, un altro è farlo e un altro ancora è attuarlo. Se ci fossero delle garanzie che questo regolamento sarà attuato e controllato, allora si potrebbe anche prendere in esame seriamente il ritorno nel grande circus della Formula 1. Purtroppo sono molto scettico e ho la sensazione che siano molte chiacchere e pochi fatti.

– Con un eventuale ritorno in Formula 1, chi ti piacerebbe avere con te come piloti?
Se il Team Minardi dovesse ritornare in Formula 1, certamente continuerei il lavoro interrotto, avvero lavora con i giovani, in quanto non mi sono mai piaciuti i “senatori”. Il mio DNA è quello di far debuttare e lavorare con i giovani. E’ sempre stata una mia caratteristica e penso che ricomincerei nuovamente da li.

Minardi'– Quest’anno partirà un nuovo campionato: la Formula 2, con ai nastri di partenza anche due giovani piloti che hanno corso la Formula 3 Italia, come Mirko Bortolotti ed Edoardo Piscopo.
E’ presto per esprimere dei giudizi su questo nuovo campionato. Sinceramente non è il campionato che mi piace. Faccio fatica ad entrare negli schemi di una vettura che vuole avvicinarsi ad una GP2 con questo tipo di gestione. E’ sicuramente molto bello per l’economia e per contenere i budgets, ma non lo vedo come una scuola per i giovani e una preparazione ad una categoria maggiore. All’inizio sarò molto attento per vedere se i fatti mi daranno ragione. Per quanto riguarda Bortolotti e Piscopo speravo di vederli in un campionato più impegnativo, in quanto entrambi, a mio avviso, hanno le capacità.

– Tornando al Mondiale di F1, come vedi il campionato di Ferrari e McLaren dalla Spagna in poi e un tuo commento su Kimi Raikkonen?
Indubbiamente l’appuntamento spagnolo sarà molto importante per entrambi: per il team inglese per cercare di trovare più serenità al suo interno e per vedere a che punto possono evolversi tecnicamente parlando, mentre in casa Ferrari perche arriveranno con un pacchetto (anche se solo per Raikkonen) completamente nuovo con una scocca alleggerita di 15 Kg.

In questo momento vedo il finlandese demotivato e non affamato di successo, a differenza del suo compagno. Questo è certamente negativo per il campionato.

– Quest’anno ha fatto il suo ingresso nel Mondiale il Kers. Come pensi che possa evolversi il suo utilizzo nel prossimo futuro?
Mercoledì ci sarà una riunione importante della FOTA e in queste decisioni mi auguro che l’intelligenza possa avere la meglio sulla testardaggine, e che gli errori fatti fino ad oggi non vengano ripetuti, cercando di controbattere le proposte di Mosley. Ad oggi il kers è una scommessa persa e per questo mi auguro che riescano a porre dei rimedi.

– Il 29 Aprile è stato emesso il verdetto sulla vicenda Hamilton-Trulli.
Era inutile infierire su un errore che chiamare “illecito sportivo” è eccessivo. Indubbiamente è stata fatta una furbata pagata a caro prezzo con l’esclusione dalla classifica finale del gran premio d’Australia. E’ stata una sentenza giusta

– Qual è la tua opinione su Dave Ryan e Ron Dennis.
A mio avviso Ryan è stata solo una vittima, infatti è assurdo accanirsi addosso ad una persona che ha che per 35 anni è stato un tuo fedele collaboratore. Ammesso che anche lui abbia sbagliato la decisione presta è stata sicuramente eccessiva. Per quanto riguarda Ron Dennis ha abbandonato il muretto dei box, ma rimane comunque un azionista della McLaren. All’interno della fabbrica farà sicuramente pesare le sue decisioni e per questo che il suo allontanamento sia solo un discorso politico. Ultimamente non le aveva indovinate proprio tutte. Dall’esterno si percepisce una mancanza di serenità, anche se non credo che sia dovuta solo alla bugia di Melbourne. Certamente anche Hamilton dovrà fare una doccia fredda, ricordandosi che neanche due anni fa non era ancora in F1 e che ha avuto la fortuna di trovare chi investisse su di lui. Certamente ha del talento, ma se nessuno decideva di puntare su di lui, le qualità rimanevano nascoste. In giro ci sono tantissimi ragazzi dotati. Dovrà fare un bagno di umiltà e ricominciare da capo.

– Tornando in casa Ferrari, secondo te come mai la scuderia di Maranello non ha mai voluto puntare sui piloti italiani, a differenza degli altri team?
E’ difficile dare una risposta a questo tipo di domanda. Gestire un pilota italiano in un team come quello della Ferrari non è certamente cosa facile in quanto c’è molto interesse da parte della stampa specializzata, dei giornali sportivi e delle televisioni, senza parlare dei siti internet. Effettivamente è più facile gestire un pilota non italiano. Purtroppo poi, per certe disavventure, è capito che i piloti italiani non fossero ancora pronti nel momento giusto per guidare una rossa. Speriamo che questo trend possa cambiare e che nel prossimo futuro si possano aprire le porte anche per i nostri piloti.

– Per concludere proprio in questi giorni Mosley ha cercato l’attacco alla Ferrari, mentre Ecclestone ha preso le parti delle rosse
Il Sig. Mosley sta tirando troppo la corda e non so a che gioco stia giocando. Ha fatto delle proposte che a mio parare non siano accettabili e ad oggi la Formula non può permettersi delle defezioni importanti come può essere quella della Ferrari. In questo momento stiamo vivendo ad una battaglia in cui c’è pochissimo sport e molto potere e siamo vicino a importanti scadenze. Ora vedremo cosa verrà fuori dalla riunione del 6 maggio

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