F1 | GP AUSTRALIA, IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “SONO DISGUSTATO”

Ad ogni costo si vuole spettacolarizzare la Formula 1, ma a Melbourne si è toccato veramente il fondo. Dalla bandiera gialla, siamo passati alla prima (delle tre) bandiere rosse a seguito dell’incidente di Albon passando velocemente per virtual-safety-car e safety-car. L’apice si è poi toccato a due giri dalla fine dopo l’uscita di pista della Haas di Magnussen quando il direttore di gara Wittich fa esporre nuovamente la bandiera rossa optando per una nuova ripartenza, dalla quale scaturisce la terza bandiera rossa per il contatto tra le due Alpine che si auto-eliminano.
Davanti Carlos Sainz porta in testacoda Fernando Alonso prendendosi così il terzo posto. Proprio per questa manovra lo spagnolo verrà penalizzato di 5”, nonostante la direzione opti per far ripartire la gara annullando la precedente ripartenza. Alonso torna nuovamente in griglia riprendendosi la sua posizione (terzo posto con Sainz quarto) così come tutti gli altri ad eccezione di Gasly e Ocon. La gara riparte alla scadenza delle due ore di gara con l’ultimo giro sotto regime di safety-car.
Veramente tutto troppo. Continuano ad esserci regole non chiare e interpretazioni completamente differenti tra un gran premio e l’altro. E’ ora di dire basta e porre chiarezza. Il direttore di gara non esente da errori, falsando a mio parere l’ordine di arrivo un gran premio che ha valenza mondiale. I più danneggiati, in questa situazione, sono certamente i due piloti Alpine che dovrebbero fare ricorso.
La stessa Ferrari dovrebbe far ricorso contro la penalità di Sainz; invece, mi pare di aver visto Vasseur rassegnato. Lo spagnolo ha commesso l’errore nel contatto con Alonso, ma la penalità non ha senso perché nella ripartenza successiva non si è tenuto conto della nuova classifica.
Ogni decisione viene giustificata sotto la dicitura “sicurezza” ma oggi, con queste scelte, si è messo i piloti ancora più in pericolo. Si potevano tranquillamente utilizzare la SC è VSC, come è sempre, senza inventarsi tutti questi teatrini. Gli stessi addetti ai lavori hanno brancolato nel buoi dando interpretazioni personali.
La direzione gara è stata la vera protagonista di questo gran premio, rubando la scena ai piloti. Servono regole chiare con decisioni non soggettive.
Arrivando alla gara, abbiamo assistito a dei bei sorpassi. E’ impressionante la supremazia di Verstappen e Red Bull, anche se non la scopriamo oggi.
Passo in avanti della Mercedes, anche se il problema sulla vettura di Russell rappresenta un campanello di allarme da non sottovalutare; stanno sostituendo numerosi componenti anche sulle vetture clienti. Stanno portando avanti un lavoro intenso per arrivare a Baku e Imola con numerose novità. Non si sono certamente arresi.
Piccolo passo in avanti anche per Ferrari. Bella gara da parte di Carlos Sainz, anche se i tempi sul giro restano distanti, non solamente dalla Red Bull, ma anche dall’Aston Martin pagando un distacco di 3 dec tra il suo giro veloce e quello di Fernando Alonso. In questo fine settimana sono stati commessi anche degli errori in qualifica e partire in certe posizioni su questo tipo di piste è estremamente rischioso come dimostra il ritiro di Leclerc.
Terzo podio consecutivo per Fernando Alonso che consolida il suo terzo posto in classifica, ma soprattutto l’Aston Martin come seconda forza alle spalle della Red Bull.
Gian Carlo Minardi



Continuano a tenere banco, soprattutto in casa Mercedes, le polemiche legate agli episodi del Gran Premio di Abu Dhabi conclusosi con la conquista da parte di Max Verstappen del suo primo titolo mondiale da parte di Max Verstappen, ai danni di Lewis Hamilton.













E’ stato un gran premio, e una stagione, all’insegna di Sebastian Vettel e della Red Bull perché il suo compagno di squadra è rimasto nel gruppo. Pole position, giro più veloce in gara e vittoria. Non gli si può dire certamente nulla. Corre in tranquillità interpretando al meglio vettura e gomme, forse aiutato anche dalla tranquillità psicologica per aver vinto il secondo titolo, come dimostra il miglior giro segnato proprio all’ultimo passaggio.
Per tutto il 2011 la Red Bull è stata protagonista di una crescita esponenziale notevole che ha portato il suo pilota a bissare il successo. A mio avviso il merito principale bisogna attribuirlo al team che ha consegnato nelle mani del suo pilota una vettura competitiva e affidabile in ogni situazione.
Sono sorpreso da questa altalenanza di prestazione della McLaren. Lewis Hamilton è stato autore di una gara stratosferica poiché Jenson Button, al di la dei problemi che lo hanno afflitto, è sempre stato costantemente fuori dai giochi. Era impensabile che facesse il giro più veloce con le medie.
Dopo aver interrotto il monopolio della Red Bull nelle qualifiche, Lewis Hamilton e la McLaren conquistano il gran premio del Canada, firmando anche la seconda doppietta consecutiva stagionale grazie al secondo posto di Jenson Button.