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Tre motori a pilota? Minardi “Un bel vantaggio per Mercedes”

Per la Formula 1 questo è il momento apparentemente più silenzioso. I motori sono spenti e le squadre esterne in vacanza per ricaricare le batterie, ma nelle factory ferve il lavoro per progettare e realizzare le vetture 2016

I team stanno terminando la prima scocca con cui affronteranno i crash –test imposti dalla FIA per l’omologazione di tutte le componenti in vista dei primi test di fine febbraio” commenta Gian Carlo Minardi, interpellato da www.minardi.itDa una parte abbiamo una Mercedes che passa da una festa all’altra per celebrare al meglio il duplice successo, con l’altra faccia del Circus impegnata a recuperare il gap tecnico. Poi c’è Haas, new-enty che deve preparare tutto dalla A alla Z. Sono chiamati ad un grande sforzo poiché debuttare con un calendario di 21 appuntamenti non è facile” prosegue il manager faentino

La mente però è proiettata molto avanti nel tempo. Per il 2018 si parla di portare il numero delle Power Unit, per pilota, solamente a tre, con l’intento di contenere i costi “Per abbattere realmente i costi di queste motorizzazioni, le case costruttrici non dovrebbero dirottare i costi di sviluppo e progettazione sui clienti, ma investire direttamente loro. Arrivare a tre PU per pilota/stagione è una strada percorribile, anche se molto preoccupante. Mercedes, sia col suo team che coi clienti, è stata in grado di coprire l’intera stagione stando all’interno dei regolamenti, senza subire penalizzazione. Nessun altro costruttore ha raggiunto questo strabiliante risultante

Nella prossima stagione, gli osservati speciali sotto questo fronte saranno Honda e Renault “Mentre il costruttore transalpino sembra voler cambiare decimante passo con idee e progetti ben chiari e delineati, vedo più in salita il percorso dei giapponesi”. Renault, oltre che fornitore della Red Bull Racing, tornerà in prima linea come costruttore dopo l’acquisizione della Lotus “In aggiunta hanno acquistato know-how in giro con il chiaro intento di risalire la china. Più complicata mi pare la situazione in casa Honda. La parte elettrica è stato il vero tallone d’Achille. Mentre la Mercedes riesce a sfruttarla per oltre un minuto, i giapponesi stentano ad arrivare a 30” con gravi ripercussioni sul tempo. Lo si nota nel T2 e, soprattutto, T3. Su questo fronte le batterie McLaren non sono state all’altezza. Anche i giapponesi stanno facendo “shopping” in Europa” conclude Gian Carlo Minardi di ritorno dalla riunione ACI

Minardi.it incontra Gaston Mazzacane

Ha difeso i colori del Minardi Team F1 nella stagione 2000 al volante della M02-Fondmetal in coppia con Mark Genè. Un legame con la famiglia Minardi che dura ancora oggi. Un ottavo posto durante il Gran Premio d’Europa come miglior risultato, anche se resta impresso nella memoria dei tifosi il bel duello con la McLaren di Mika Hakkinen ad Indianapolis mentre occupava la terza posizione.

Torniamo indietro al 2000, anno del tuo debutto in Formula 1 col Team Minardi.  Quando c’è stato il primo contatto con Gian Carlo Minardi?
Il primo contatto con la Minardi è avvenuto nel 1988, a fine della mia stagione in F3000. Insieme a Eduardo Ramirez e Jacques Kremer sono stato convocato da Gian Carlo Minardi per poter diventare, nel 1999, terzo pilota del team, oltre a competere nel campionato europeo prototipi con una Ferrari del team Lavaggi

Cosa ti ha fatto scegliere il team di Faenza per il tuo debutto?
Grazie agli ottimi rapporti di affari diGian Carlo Minardi con l’Argentina ho avuto la possibilità di correre col suo team.

La F1 è il sogno di ogni ragazzo che si affaccia al motor sport. Cosa ti ha colpito di più del mondo della Formula 1?
La Formula 1 è la massima espressione del motor sport per ogni pilota. Ti senti come una stella. E’ meraviglioso.

Qual è stato il momento più bello della tua avventura in Minardi
Senza alcun dubbio quando ero terzo, durante il gran premio d’Indianapolis, davanti alla McLaren di Hakkinen con la possibilità di segnare un risultato incredibile per il team.

…. il più difficile?
Il passaggio alla Prost Gp. Ha condizionato in modo negativo la mia permanenza in F1. Non avrei mai dovuto lasciare la Minardi a fine 2000.

Con Gian Carlo e Giovanni Minardi è rimasta ancora oggi una forte amicizia. Hai qualche aneddoto da raccontarci?
In quell’anno abitavo nella stessa palazzina di Gian Carlo e Giovanni. Gian Carlo era il mio secondo padre e Giovanni come un fratello. Ogni mattina Gian Carlo passava a svegliarmi, accompagnato dal suo cane, per controllare se avevo dormito nel mio appartamento. Siamo legati da una forte amicizia che perdura ancora oggi

Quali sono ora i tuo impegni?
Dopo la F1 ho corso in Champ Car, Formula Truck e nel campionato FIA GT con una Ferrari 550 GT1 del Team ACA Argentina. Ora sono impegnato nel campionato turismo Carratera, più importante in Argentina

Il tuo sogno nel cassetto e i prossimi obiettivi?
Il mio sogno è di continuare a correre con la stessa voglia e motivazione di quando ho iniziato a 5 anni, e di raggiungere ottimi risultati in Argentina al volante della Chevrolet. Inoltre sono  vice-presidente dell’ istituto ACTT e CEO dell’Autodromo Mouras de La Plata, dove lavoro assiduamente per far crescere l’automobilismo argentino

Cosa pensi della F1 odierna?
In F1 oggi c’è tantissima tecnologia, ma il dominio Mercedes e il poco “sound” della power-unit porta ad un allontanamento dei fans. Il calendario è certamente molto bello, poiché si continua a correre nei tracciati che hanno fatto la storia di questo sport, a cui hanno affiancato posti nuovi e scenografici. Il format delle qualifiche mi piace, così come la diversità dei pneumatici, che rende i gp strategici. Continuo a seguire la Formula 1 poiché mi appassiona.

F1 – Gian Carlo Minardi “Bilancio Positivo per Aci Team Italia. Ora serve un team satellite”

Il duemilaquindici ha visto prendere la luce all’Aci Team Italia Velocità con Luca Ghiotto e Raffaele Marciello quali alfieri in senno al team Trident, rispettivamente nei campionati GP3 e GP2. E’ solamente l’ultimo step di un programma a lungo termine studiato dalla Federazione, volto ad aiutare i ragazzi nel tortuoso percorso del motorsport, partendo proprio dal karting. Nelle settimane scorse, in un’intervista esclusiva concessa ai microfoni di www.minardi.it il Presidente Aci Angelo Sticchi Damiani, con soddisfazione, faceva il punto “I risultati ottenuti ci indicano chiaramente che questa è la strada giusta e che già da ora possiamo dire di aver ottenuto due importanti vittorie. La prima è quella sullo scetticismo che fin dall’inizio ha circondato questo progetto. La seconda vittoria l’abbiamo ottenuta sul campo facendo in modo che i due ragazzi della Trident potessero avere un supporto finanziario e di comunicazione importante; fatti questi che hanno consentito loro di affrontare al meglio la stagione ed ottenere risultati buoni, spesso ottimi” Dopo l’appuntamento di Monza, e con ancora tre week end in calendario, Luca Ghiotto guida la classifica GP3, con Marciello all’ottavo posto in GP2.

Quando si parla di giovani, non si può non coinvolgere un talent-scout come il manager faentino Gian Carlo Minardi, presente anche a Monza durante il Gran Premio d’Italia di F1 “Il Team Italia sta coronando il lavoro iniziato dalla Scuola Federale tramite le selezioni di Aci Sport, volte a seguire e valorizzare i ragazzi nella loro carriera. Parliamo di uno sport condizionato fortemente dalla ricerca dei finanziamenti e dall’economia. Nonostante il difficile momento abbiamo diversi giovani, nati nelle nostre formule miniori, che si stanno mettendo in mostra a livello internazionale avviandosi al professionismo, italiani e non” Il lavoro prosegue partendo proprio dal karting, il primo passo “Seguiamo i ragazzi impegnati nel Kart portandoli poi nel Campionato di Formula 4, per scovare i nuovi Fuoco, Ghiotto, Marciello, Giovinazzi. Come Federazione siamo stati i primi in assoluto a credere in questa nuova formula, che col tempo saprà regalarci importanti soddisfazioni” Un esempio è il canadese della FDA Lance Stroll, campione in carica della F4 Italia e attualmente al settimo posto, al debutto, nell’impegnativa FIA Formula 3 European. Al secondo posto troviamo, ad una manciata di punti, il nostro portacolori Antonio Giovinazzi “Non dobbiamo dimenticarci che l’Italia ha contribuito a scrivere pagine importantissime della storia del Motorsport insieme a Ferrari, Maserati e Alfa Romeo. Ancora oggi sappiamo difenderci e ho l’impressione che le vittorie dei nostri ragazzi inizino a pesare. L’esempio l’ho toccato con mano a Monza, quando la vettura di Luca Ghiotto è stata oggetto di verifiche e controlli al limite della sopportazione. Operazioni che invece non sono avvenuta sulle vetture dei suoi avversari che, guarda caso, corrono col team Art Gran Prix

A questo punto la domanda sorge spontanea. Cosa manca all’Italia e ai nostri piloti per raggiungere l’apice e la Formula 1? “Serve assolutamente un team di serie B, o come lo chiamo io, un Team Materasso per far crescere e mettere alla prova i ragazzi. Soluzione che manca alla Ferrari per completare il progetto FDA, molto criticato negli ultimi giorni” prosegue Gian Carlo Minardi “Altre realtà possono contare su un team giovane per valorizzare i vivai, ottenendo qualche volta importanti risultati. Lo stesso Sebastian Vettel, accantonato dalla Red Bull, era passato alla corte della BMW esplodendo grazie alle prove libere del venerdì mattina aperte ai giovani. Ripreso dai “bibitari” e “parcheggiato in Toro Rosso, ha avuto la possibilità di crescere vincendo la sua prima gara a Monza, prima di passare in Red Bull Racing e diventare per quattro volte Campione del Mondo. Questo deve essere motivo di meditazione. In Italia abbiamo solamente la Ferrari. Serve con urgenza un team secondario

#ARuotaLibera – Monza

Dopo le polemiche di Spa-Francorchamps, la Formula 1 arriva in Italia, nel Tempio della Velocità di Monza. “Un Gran Premio ricco di insidie dentro e fuori dalla pista” Nella sua rubrica “A Ruota Libera” in collaborazione con SkySportHD Gian Carlo Minardi ci presenta il Gran Premio d’Italia

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Angelo Sticchi Damiani «Monza è importante per la Formula 1»

Coi motori spenti per la pausa estiva, www.Minardi.it ha avuto il piacere di incontrare il Presidente ACI Angelo Sticchi Damiani per commentare insieme questi primi mesi di vita dell’Aci Team Italia e, naturalmente, del futuro del Gran Premio d’Italia di F1 a Monza

Quest’anno Lei ha fatto partire l’Aci Team Italia Rally e Velocità. Sul fronte velocità con Ghiotto e Marciello impegnati in GP3 e GP2 col team Trident. Possiamo fare un primo bilancio?
I risultati ottenuti ci indicano chiaramente che questa è la strada giusta e che già da ora possiamo dire di aver ottenuto due importanti vittorie. La prima è quella sullo scetticismo che fin dall’inizio ha circondato questo progetto. I soliti noti, in particolare alcune testate web sono passate dall’ironia iniziale ad un generico astenersi da ogni commento, da loro non mi aspetto comunque nessun appoggio. Ma la maggior parte dei media e degli addetti ai lavori ha capito ben presto che si trattava dei primi passi di un progetto molto serio che, in futuro molto vicino, porterà grandi risultati. La seconda vittoria l’abbiamo ottenuta sul campo facendo in modo che i due ragazzi della Trident potessero avere un supporto finanziario e di comunicazione importante; fatti questi che hanno consentito loro di affrontare al meglio la stagione ed ottenere risultati buoni, spesso ottimi.

Restando tra i giovani, Marciello e Fuoco quest’anno hanno preso parte ai test in F1 al volante della Ferrari, mentre Luca Ghiotto, al comando della classifica GP3, è stato chiamato dalla Red Bull per fare un test al loro simulatore F1. Un bel risultato per la Scuola Federale. Come valuta il programma?
Per la Scuola Federale e per Aci, che non dimentichiamo è la federazione automobilistica sportiva italiana, i risultati ottenuti sono solamente un punto di partenza che ci dà grande forza per il futuro e ci impegna continuare negli sforzi tendenti a portare presto uno o più piloti italiani in Formula 1.

Il motor sport italiano sta vivendo un momento favorevole. Anche gli altri piloti nostrani impegnati nei più importanti Campionati Internazionali stanno ottenendo risultati importanti sia sul fronte delle monoposto che GT. Questo è il frutto della politica Aci negli ultimi anni, attraverso gli stage formativi e l’ FDA. Cosa ci manca per arrivare alla Formula 1 e quali saranno i prossimi “step” per seguire al meglio questi ragazzi?
Non vorrei sembrare troppo ottimista ma, a mio avviso, non manca assolutamente niente ed ormai siamo in dirittura di arrivo per ottenere il risultato che ci siamo prefissati. Quali sono i prossimi “step”. Continuare a lavorare seriamente nelle categorie minori, per scoprire i nuovi talenti, e rafforzare e razionalizzare al massimo gli aiuti, anche economici, verso i più meritevoli.

Lei è stato il primo ad aver sposato il progetto Formula 4 fortemente voluto dalla FIA. Quest’anno siamo arrivati al secondo capitolo dell’Italian F4 Championship powered by Abarth. Come valuta questo campionato e questo progetto?
Sì siamo stati i primi a capire l’importanza di questo progetto, i primi ad essere partiti, i primi quindi ad indicare agli altri le strade da percorrere anche nelle scelte tecniche. Il campionato vive un momento di estrema salute e la sua fama valica i confini nazionali, come testimonia la presenza di numerosi piloti stranieri. Anche in questo caso occorre continuare perché è attraverso questa formula che passeranno tutti i nostri futuri campioni.

Nel 2016 si festeggeranno i 100 anni della Targa Florio, ma scadrà anche il contratto di Monza con la Formula 1. Cosa può dirci sul fronte del Gran Premio d’Italia?
Posso dire che quello della conferma del Gran Premio d’Italia a Monza è sicuramente un nostro obiettivo primario. Stiamo lavorando in ogni direzione cercando di fare capire a tutti i soggetti protagonisti di questa vicenda non solamente il valore del Gran Premio in sé a livello di storia, di passato, tecnico, ma anche i grandi vantaggi futuri che questo può portare alla Formula 1. Purtroppo recenti importanti sparizioni di gare storiche ci hanno insegnato a guardare al futuro per far capire a tutti quanto possa essere vantaggioso anche a livello finanziario, avere un grande Gran Premio a Monza

La Formula 1 sta vivendo un momento poco felice sul fronte dell’audience e dello spettacolo. Qual è la sua ricetta per risollevare lo spettacolo e far re-innamorare il pubblico?
Purtroppo siamo abituati ad analisi troppo di settore che ci fanno perdere la visione d’insieme e quindi anche le strade giuste per affrontare i problemi. E’ tutto il mondo delle corse in pista, tranne qualche rara eccezione, che sta vivendo questo momento non di crisi ma di passaggio verso modi nuovi di fruire e dare spettacolo. Ricette veloci non ce ne sono, certo occorre non fare sbagli come quello di togliere dal calendario gare con il Gran Premio di Monza, dove l’amore e a passione verso la Formula 1 non mancano sicuramente, per approdare in altri lidi forse economicamente più vantaggiosi.

Il declino è iniziato con l’introduzione di queste Power-Unit, anche per via del “poco rumore”. La F1 è lo scenario giusto per questa tecnologia o sarebbe meglio usare il FIA WEC? Il turbo e l’ibrido sarà il futuro delle auto di serie?
Non credo che il declino sia iniziato con l’introduzione della Power- Unit e sicuramente la F1 è lo scenario giusto per proporre ogni nuova tecnologia. L’ibrido a mio avviso è parte assolutamente importante anche del presente delle auto di serie.

In questi ultimi mesi è tornato alla ribalta la questione Sicurezza, un argomento molto vivo anche sulle nostre strade. Come Aci che tipo di campagna state portando avanti e cosa si può fare per insegnare ai ragazzi giovani a divertirsi con moderazione?
La battaglia sulla sicurezza stradale è uno dei punti forti dell’azione dell’Automobile Club d’Italia. Iniziative come il Sara Safe Factor ad esempio, ogni anno portano decine di migliaia di ragazze e ragazzi, in età di prima patente, a parlare di sicurezza stradale con piloti ed uomini dello sport dell’auto. Ma pensiamo anche a Kart in Piazza dove si inizia a parlare di sicurezza stradale a bambini e bambine piccolissimi facendoli “giocare” in estrema sicurezza con piccoli kart elettrici e su percorsi sicuri. Ma non solamente, la nostra azione è forte anche sul fronte della politica e dietro alle nuove iniziative sulla sicurezza stradale, varate recentemente, ci sono nostre idee e nostri progetti. Purtroppo ancora non si è capito che con oltre 3000 morti all’anno e centinaia di migliaia di feriti siamo di fronte ad una vera e propria guerra. Forse tutti dovrebbero prendere coscienza di questo”.

Un ringraziamento particolare al Presidente Angelo Sticchi Damiani e al suo Ufficio Stampa per la gentile collaborazione

F1 – Red Bull-Mercedes. E’ cosa fatta

Dopo il tam-tam preannunciato qualche giorno fa sul portale Minardi.it,  legato all’interesse della Renault per acquistare il 100% del team Lotus, le voci danno per cosa fatta l’accordo tra Red Bull e Mercedes, che a partire già dalla prossima stagione fornirà le sue Power-Unit al team di Milton Keynes.

Un passo veramente interessante perché all’attuale flotta, già composta da Williams, Force India e Lotus, si aggiunge una compagine che vuole tornare prepotentemente a vincere. Quasi certamente i team-clienti dei tedeschi resteranno quattro con il passaggio sotto i colori transalpini della compagine di Gérard Lopez

Come avevamo già detto nei giorni scorsi la Renault è interessato all’intero pacchetto del Team Lotus e non solamente più ad una parte, dando il via ad manovre importanti che avrebbero interessato anche una Red Bull fortemente scontate dalla PU transalpina. Stando alle ultime voci il primo tassello del domino è caduto, dando il via ad un bel cambiamento in ottica 2016commenta Gian Carlo Minardi ai microfoni di Minardi.itTra i clienti della Mercedes arriva un diretto avversario al titolo. Gli uomini di Dietrich Mateschitz, che ha voluto fortemente questo cambiamento, vogliono tornare a vincere. Questo potrebbe dare vita ad un bellissimo campionato. Speriamo che la Ferrari possa recuperare il suo gap per essere anche lei della partitaprosegue il manager faentino

Le novità però potrebbero non fermarsi qui, come già ci raccontava l’ex Team Principal e Costruttore All’interno del team Red Bull si parla anche di un cambiamento importante a livello Piloti, per portare a Milton Keynes un top driver, senza nulla togliere a Ricciardo e Kvyat. C’è veramente tanta carne al fuoco con diversi piloti in scadenza di contratto o che si potrebbero liberare per mancanza di risultati

FIA WEC – Sergey Zlobin campione LMP2

Alla fine della Sei Ore di San Paolo, che ha chiuso la stagione del Mondiale FIA World Endurance Championship, insieme alla vittoria per la Ferrari del titolo Costruttori col podio di Davide Rigon e al primo sigillo targato Porsche, una conoscenza del Minardi Team ha conquistato il successo nella classe LMP2. Sergey Zlobin è il nuovo Campione del Mondo Endurance LMP2, nonché il primo pilota moscovita a raggiungere questo importante risultato.

Alla fine delle otto tappe del Mondiale GT, Zlobin è arrivato al successo al volante della  Oreca 03R – Nissan del team SMP-AF Corse.  Sergey è stato tra i primi piloti russi a varcare la cortina di ferro per venire a correre nel Vecchio Continente, firmando il suo battesimo nel Circus della F1 come primo tester russo grazie al Minardi Team. “Devo fare i complimenti a Sergey per questo importantissimo risultato, sia per lui che per il suo Paese. Questo successo arriva in un’annata particolarmente importante per la Russia, avendo battezzato anche il primo Gran Premio in una cornice assolutamente spettacolare“, commenta Gian Carlo Minardi. “Inoltre, sono particolarmente contento perché proprio con il mio team, nel 2002, un pilota russo firmava il suo debutto in F1.  Mi piace ricordare che nell’85 siamo stati la prima Formula 1 presente nella piazza “Rossa”, grazie alla partnership con Simod. Successivamente, nel 2002 abbiamo portato nel Circus Gazprom e nel 2004 SMP Bank . Ho sempre sostenuto che questo paese, una volta cresciuto nel mondo del Motorsport, avrebbe prodotto degli atleti interessanti, come in tutte le altre discipline“, conclude il manager faentino. “Oggi abbiamo un giovanissimo Kvyat targato Toro Rosso, che dal prossimo anno sarà pilota titolare in RBR.

Un caro saluto a Roberto Cevolini

Il Grande Male ha fatto un’altra vittima e ci ha portato via Roberto Cevolini che con la sua CRP è stato un partners importante per la crescita del Team Minardi. In collaborazione con la CRP era nata la prima scatola cambio eseguita in fusione di lega di titanio, fiore all’occhiello dell’azienda

Un anno fa Roberto Cevolini scriveva così “Correva l’anno 2000 e già da un po’ collaboravo con il Team Minardi. Seguivo loro alle corse perché CRP Technology faceva per loro, ma non solo loro, varie parti della vettura di formula uno. La scatola cambio eseguita in fusione di lega di titanio era uno dei fiori all’occhiello della CRP. Ma non solo: si facevano pure i portamozzi sempre nella stessa lega, la scatola dello sterzo, il cestello della frizione e tanto altro ancora. Il patron Giancarlo Minardi era un vero Leader e sapeva sempre come e quando trovare il pilota giusto che in futuro sarebbe diventato un Campione.

Nel 2000 la Minardi era sponsorizzata Telefonica e proprio a SPA ho avuto l’occasione di conoscere un giovane pilota di formula 3000 che era stato scoperto da Giancarlo e portato a SPA per la gara. Proprio nel week end, sabato 29 luglio, il giovane Fernando compiva gli anni, diciotto, e festeggiammo sotto il tendone il suo compleanno con una grande torta. Allora c’erano i tendoni, almeno nei piccoli Team, ma erano tendoni carichi di umanità. Ora forse l’umanità è scemata e al suo posto ci son solo personaggi più o meno meritevoli di stare in quel circo. La gara Alonso la vinse e infatti l’anno successivo Fernando corse per la Minardi. Purtroppo solo un anno perché Giancarlo dovette cederlo a Briatore per far cassa. Ma ancora una volta Minardi aveva dimostrato di intendersene di piloti da corsa.

Gian Carlo e Giovanni Minardi, insieme a tutto lo staff, mandano un grandissimo abbraccio ai figli Franco e Livia

 

F1 – Gp Corea: IL PUNTO…. di Gian Carlo Minardi

Un Gran Premio della Corea all’insegna della bandiera Red Bull. A questo punto ci vorranno degli arpioni possenti per restargli attaccati. Si stanno delineando le due forze in campo, con Red Bull e Ferrari alla guida del gruppo. Massa ha confermato di esser uscito dalla profonda crisi, ma la Ferrari dovrà per forza di cose inventarsi qualcosa.

Dalle prove libere alla gara la Red Bull ha imposto la sua supremazia. Non hanno accusato nessun problema gestendo molto bene le due mescole, imponendo un ritmo difficilmente attaccabile da chiunque. Alonso e Massa hanno sfruttato al massimo il potenziale a loro disposizione ma la concorrenza ha dimostrato di avere una marcia in più.

Hanno conquistato il secondo posto nel mondiale, che però non è l’obiettivo principale in quanto vogliono vincere il titolo piloti con Fernando. In questo momento faccio fatica a pensare che si possa trovare la soluzione giusta per pareggiare il divario tecnico con le prestazioni velocistiche di casa RB. I due zeri, arrivati per colpe esterne, ora pesano enormemente. Inoltre in India (dove si correrà tra due settimane) ci sono dei problemi doganali, quindi sarà difficile avere importanti aggiornamenti strutturali alla vettura.
Gran premio sofferto per Hamilton che si è trovato in difficoltà fin dall’inizio con l’usura delle gomme. La McLaren sta perdendo colpi importanti e al momento non può pensare di impensierire la casa austriaca. Potevano essere l’ago della bilancia, ma al momento sono fuori da qualsiasi lotta. Button purtroppo è stato messo fuori dai giochi dopo pochi metri, mentre Hamilton dovrà cercare perlomeno di agguantare quel terzo posto, occupato da un ottimo Raikkonen che continua a rosicchiare punti. Soffrono molto le super soft e soft. Con il ritorno alle mescole più dure potrebbero recuperare la competitività.

Quinto posto molto importante per Lotus e Raikkonen. Non dobbiamo dimenticarci che tra i team di vertice non sono certamente i più competitivi sul fronte budgets. Il finlandese ha sfruttato al meglio le novità della sua monoposto confermandosi come terza forza del mondiale.

Dopo il podio di soli sette giorni fa week end sofferto per la Sauber che ha cercato una strategia estrema, senza però fortuna. Koba è stato coinvolto immediatamente nell’incidendo sfilando ultimo mentre Perez ha cercato di lottare fino all’ultimo giro per agguantare un punto ai danni di Hamilton. Buona gara invece per le due Toro Rosso con conquistano la zona punti, rilanciandosi dopo un inizio difficile. E’ bello vedere che il podio di oggi è composto da ragazzi partiti da Faenza, tra Minardi (Alonso e Webber) e Toro Rosso (Vettel). La Force India, insieme al team svizzero, è certamente la rivelazione 2012. Nelle ultime gare sono sempre stati presenti nella top 10 e, nonostante i problemi, si riesce a difendere sfruttando tutto il potenziale tecnico.

Chi dovrà certamente rimboccarsi le maniche è la Mercedes. Rosberg è stato tagliato immediatamente fuori, ma il 13mo posto di Schumacher dimostra che il lavoro da fare è veramente tanto. Indubbiamente le operazioni di mercato sono indice di volontà di crescita. Purtroppo il morale è molto basso e anche le dichiarazioni di Hamilton (dice che sarà difficile vincere un gp) non lasciamo molto sperare. Mi sembra che l’inglese abbia poca fiducia sul programma….

Gian Carlo Minardi

F.1 – Giovanni Minardi “Complimenti Pastor”

FAENZA – Il Gran Premio di Spagna ci ha regalato non soltanto il quinto vincitore diverso in altrettanti gran premi, ma anche il primo sigillo del venezuelano Pastor Maldonato che ha riportato sul gradino più alto del podio il team di Frank Williams.

I nostri microfoni hanno voluto raggiungere immediatamente il manager che per primo aiutò Pastor Maldonado a realizzare il suo sogno facendogli provare una monoposto di Formula 1, Giovanni Minardi “Sono contentissimo per Pastor. Finalmente è arrivato dove ho sempre pensato potesse arrivare. Il primo a credere in lui sono stato io facendogli provare nel 2005 la Minardi F.1 sulla pista di Misano. La gioia per la prima pole position e la prima vittoria in F.1 mi lasciano un po’ di rammarico in quanto non è un mio pilota.

Dopo il test con la Minardi si sono fatti avanti diversi manager, economicamente più forti di me, che me lo hanno portato via. Rimane però la gioia per aver collaborato per primo con un altro giovane talento. Continuo a lavorare per trovarne altri e poterli aiutare a realizzare i loro sogni.

Faccio i miei migliori complimenti a Pastor e alla sua famiglia che lo hanno supportato fino ad oggi” commenta il Manager faentino Giovanni Minardi

[Video] – On line la prima puntata di Speed

SPEED'In concomitanza con l’inizio del Mondiale di Formula 1 arriva sulla Minardi TV, la web TV per tutti gli appassionati firmata Minardi.it, la prima puntata 2012 di SPEED, il programma sportivo di Tele 1 dedicato al Mondiale con ospite Gian Carlo Minardi
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Frezza e Casamania insieme a Minardi.it

I prestigiosi marchi frezza.jpg'/ e casamania.jpg'/ entrano nel mondo Minardi.it.

Si rinnova così una prestigiosa partnership che richiama la passione del Gruppo Doimo per il mondo delle corse.
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F1 – Gian Carlo Minardi “Il problema degli italiani sono le risorse”

Minardi.jpg'Gli italiani e la Formula 1. Un tema che da una decina di anni a questa parte è di grande attualità tra tutti gli addetti ai lavori e non solo, visto che dopo Jarno Trulli e Giancarlo Fisichella il nostro paese non è riuscito a portare nel grande circus nessun’altra bandiera, ad eccezioni delle parentesi di Pantano, Bruni e Liuzzi senza però riuscire a convincere i team principal, forse a causa di una “valigia” troppo vuota e incapace di competere con quella dei paese emergenti, piuttosto che per le loro capacità tecnico-sportive.
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