F1 | GP MESSICO, IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “PROBABILMENTE L’UNICO MODO PER FERMARLI E’ MANDARE IN PENSIONE NEWEY”

Davanti a questa supremazia così disarmante sia in termini di velocità, ma soprattutto di affidabilità e competitività di Max Verstappen e della Red Bull, non so cosa potranno fare anche nel prossimo futuro i diretti avversari.

Forse l’unica soluzione è mandare in pensione Adrian Newey.

Siamo di fronte a due pianeti: uno di proprietà assoluta Red Bull. Poi ci sono tutti gli altri che lottano per accaparrarsi le posizioni di rincalzo. Max Verstappen guida con estrema tranquillità, percorrendo tutti i giri in una forbice di 1-2 decimi. Questa volta gli è sfuggito il giro più veloce solo perché non si aspettavano la zampata finale di Lewis Hamilton, ottimo secondo.

Un grande plauso va alla McLaren. Probabilmente sono l’unica squadra che in questo momento possono avvicinarsi alle prestazioni della Red Bull. Dopo essere stati costantemente competitivi, inspiegabilmente hanno sbagliato le qualifiche con entrambe le macchine, per poi recuperare magistralmente in gara. Norris è riuscito a rimontare fino alla 5° posizione, chiudendo davanti anche a George Russell facendo così un regalo a Ferrari che col 3° e 4° posto di Leclerc e Sainz conferma le ventidue lunghezze di distacco da Mercedes.

Fine settimana decisamente positivo anche per Alpha Tauri e Daniel Ricciardo. Quarto in qualifica e sesto posto in gara sono un ottimo risultato, soprattutto in termini di punti. Peccato per l’errore di Tsunoda. Col tentativo di soprasso andato a male su Oscar Piastri, ha vanificato l’ottimo lavoro fino a quel momento e la possibilità di portare al team ulteriori punti. La macchina è sicuramente cresciuta, soprattutto dopo Singapore. Poi tocca ai piloti concretizzare tutte le occasioni. Al secondo gran premio dal rientro dopo l’incidente, Ricciardo si è reso protagonista di un ottimo fine settimana.

Segio Perez ha confermato di non essere ludico e tranquillo. Certamente davanti al suo pubblico avrebbe voluto conquistare ben altro risultato, ma nonostante questo “zero” non credo che il suo futuro sia lontano da Red Bull.

Tra sette giorni si torna in pista, in Brasile che sarà anche teatro dell’ultima sprint-race 2023

Gian Carlo Minardi

F1 | GIAN CARLO MINARDI “LA SPRINT E’ UNA COPIA MINORE DEL GP. COSI’ NON SERVE. IN MESSICO MI ASPETTO UN PUBBLICO PIU’ SPORTIVO”

Mentre la Formula 1 è pronta a fare capolinea a Città del Messico per il diciannovesimo appuntamento del Mondiale, il Circus si interroga sul futuro della Sprint race. Nata nel 2021 per aumentare lo spettacolo, in particolare modo nel programma della giornata di sabato, fino ad oggi il mini-GP di 100 km ha disatteso le aspettative.

Come spesso succede in queste occasione si cercano soluzioni alternative, molto diverse tra loro, volte a migliorare lo spettacolo. Tra le idee ci sarebbe l’uso della griglia invertita, la creazione di un campionato a parte con un punteggio e un montepremi dedicato come “incentivo” ai piloti. Abbiamo voluto sentire cosa ne pensa Gian Carlo Minardi.

La sprint-race era nata con l’intento di aumentare lo spettacolo. Ad oggi questo risultato è stato fortemente disatteso. In questo momento il format non è di aiuto. E’ solamente una copia minore del Gran Premio, senza aggiungere niente di più come abbiamo visto proprio negli ultimi due appuntamenti in Qatar e Austin” commenta Minardi.

La sesta e ultima sprint di questo 2023 si correrà in occasione del Gran Premio del Brasile “C’è bisogno anche di un programma del fine settimana costante, senza dover stare ad impazzire per ricordarsi il format in occasione del singolo GP.

 Inoltre la sprint crea un ulteriore problema. Una sola ora di prove libere per la messa a punto di queste vetture è troppo poco, soprattutto quando sono i millesimi a fare la differenza tra una sessione di qualifica e l’altra.

Quando un pilota abbassa la visiera il suo unico obiettivo è la vittoria. Non credo esista nessun pilota che si risparmia in ottica della gara di domenica. Per questo non vedo la necessita di dover aggiungere un montepremi a parte o dedicargli una classifica” prosegue il manager  faentino.

Forse si potrebbero aumentare i punti in palio, ma al momento non ho la ricetta. Siamo di fronte ad un dominio incredibile da parte di Red Bull a cui non sarà facile porre fine da parte dei concorrenti. Non dimentichiamoci che la storia della Formula 1 è piena di cicli vincenti. Fa parte di questo sport. Di certo non lo fermi creando un campionato a parte o mettendo in palio cifre da capogiro.

Questo fine settimana il mondiale arriva circuito intitolato ai fratelli Rodriguez. “Arrivando a parlare del GP di Messico, non penso ci siano dubbi sulla leadership, ma tutto l’interesse sarà volto alle spalle di Max Verstappen e Red Bull.

Davanti al suo pubblico, Sergio Perez deve ritrovare la giusta serenità. Sono rimasto molto infastidito dai fischi rivolti a Verstappen da parte del pubblico americano. Il fanatismo speravo facesse parte di altri sport. Spero che in Messico siano più Signori.

Ad Austin, McLaren ha completato la sua rimonta ai danni dell’Aston Martin, mentre Ferrari ha portato il suo distacco dalla Mercedes a 22 punti (complice la squalifica a Lewis Hamilton).

La sfida sarà proprio tra questi quattro team, ognuno dei quali con il suo obiettivo da raggiungere. Staremo a vedere chi sarà il più abile. Sarà interessante seguire anche l’Alpha Tauri, reduce da un Gp di Austin molto favorevoleconclude Gian Carlo Minardi.

F1 | GP AUSTIN, IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “VINCE VERSTAPPEN E HAMILTON SI AVVICINA A PEREZ. POI LA SQUALIFICA”

Va in archivio una delle gare più tattiche della stagione. Ancora una volta Max Verstappen si aggiudica la vittoria (è il cinquantesimo successo personale in carriera) dopo esser scattato dalla sesta fila. Una vittoria non facile e agile come tante altre, avendo tagliato il traguardo con poco più di due secondi di vantaggio su Lewis Hamilton.

Ancora una volta l’olandese e la Red Bull conquistano sia il gran premio che la sprint, lasciando agli avversari solamente le “briciole”.

Fine settimana decisamente positivo per Mercedes e McLaren con Lewis Hamilton che conquista il secondo posto consolidando il secondo posto tra i costruttori della Mercedes che allunga non solo sulla Ferrari, ma anche sulla McLaren oggi terza con Lando  Norris. Hamilton che riduce il distacco da Perez per il secondo posto nella classica piloti.

Ferrari che non va oltre il quarto posto con Carlos Sainz, ma la vera notizia è la diversificazione di strategie tra i due piloti. Scelta che trovo assolutamente corretta. Sono convinto che il quarto posto sia il massimo risultato a cui potevano ambire. Al massimo avrebbero potuto portare a casa il quinto posto ai danni di Sergio Perez. Niente di più. Proprio per questo è stato giusto provare un qualcosa di diverso tra Leclerc e Sainz.

Da segnalare anche l’ottimo decimo posto di Tsunoda a cui va sommato il punto addizionale del giro più veloce in gara, conquistato all’ultimo passaggio. Ottima gestione della corsa e risultato ottimizzato considerando che si trovano in lotta praticamente con tutte case automobilistiche.

[Aggiornamento] Con la squalifica di Lewis Hamilton e Charles Leclerc per irregolarità tecnica legata al fondo piatto, la classifica finale viene stravolta con Ferrari che rosicchia qualche punto sulla Mercedes grazie al terzo posto di Carlos Sainz. Sergio Perez allunga su Hamilton tra i piloti.  Yuki Tsunoda scala fino all’ottavo posto portando l’Alpha Tauri a sole due lunghezze dalla Haas, mentre per la prima volta entra nella top-10 il pilota Williams, Sergent.

Peccato per Fernando Alonso. Partito dalla pit-lane si è dovuto ritirare per un problema sulla vettura mentre era in top-10.

Prossima settimana la F1 si trasferisce a “casa” di Sergio Perez, in Messico. Chissà che non possa essergli di aiuto per un pronto rilancio. I fischi rivolti a Verstappen, in favore di Perez, sono stati certamente una scena poco felice da parte del pubblico americano.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP AUSTIN, GIAN CARLO MINARDI “I RISULTATI DI PEREZ NON RISPECCHIANO IL VUO VALORE”

Il mondiale di Formula 1 è arrivato al Circuit of the Americas di Austin, sede del Gran Premio degli Stati Uniti per il 19°esimo nonché quint’ultimo appuntamento stagionale.

Per la prima volta nella sua storia ospiterà anche la sprint-race (in programma sabato a mezzanotte ndr Il Gp scatterà domenica alle 21,00) anticipata da una sola ora di prove libere e dalle qualifiche Shootout.

La Pirelli, che ha messo a disposizione delle squadre le mescole C2-C3-C4, ha posto l’attenzione sull’asfalto disconnesso della pista che potrebbe creare dei problemi di surriscaldamento anomale delle gomme. Una variabile in più da considerare nelle strategie.

Con i mondiali piloti e costruttori matematicamente rispettivamente nelle mani di Max Verstappen e Red Bull, tutta l’attenzione è rivolta nella sfida tra Mercedes-Ferrari e Aston-Martin-McLaren. Tra tutte quattro, la scuderia di Woking è quella che sta attraversando il momento migliore e si trova solamente a ventuno punti di distanza dal quarto posto. Un obiettivo non così difficile da raggiungere considerando anche che l’Aston Martin lotta con un solo pilota, Fernando Alonso.

Ferrari non porterà nessuna novità, avendo deciso di bloccare lo sviluppo della SF-23. Lo sfida diretta con Hamilton e Russell dovrà basarsi solamente sulle strategie e sulla corretta messa a punto della vettura.

Proprio in questi giorni, le indiscrezioni sul futuro di Sergio Perez hanno tenuto banco. In questo momento il messicano non sta vivendo uno dei suoi momenti migliori, ma i risultati in pista non rappresentano il suo vero potenziale.

Deve ritrovare la tranquillità e le esternazioni di Helmut Marko non gli sono certamente di aiuto in questo senso. Al momento il secondo posto nel mondiale non sembra essere in pericolo, ma dovrà fare attenzione a non commettere errori. Da qui ad Abi Dhabi ci sono ancora tantissimi punti in palio e Lewis Hamilton e distante solamente 30 punti. Perdere il secondo posto, equivarrebbe ad una disfatta.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP QATAR, IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “PISTA DA RIVEDERE. OSCAR PIASTRI MAGISTRALE”

La Formula 1 dovrebbe essere la massima espressione del Motorsport, ma sta perdendo decisamente dei colpi. Abbiamo vissuto un fine settimana intenso fortemente caratterizzato e condizionato dalle penalità per il superamento dei track limits, a cui si è aggiunto anche l’aggravante sicurezza legato ai cordoli.

Ho avuto l’impressione che il problema del superamento dei track limits sia dovuto ad un layout della pista, e delle curve, non ottimale che induce i piloti a commettere l’errore. Le penalità sono state veramente tante, assegnate quasi a tutti i piloti. Per di più si è aggiunto il problema legato ai cordoli. Tutti questi aspetti sarebbero da valutare molto attentamente prima de rilascio dell’omologazione.

Siamo alla presenta di una pista che dovrà essere sottoposta ad un’attenta analisi.

Parliamo sempre tantissimo di sicurezza e poi si costringono i piloti ad effettuare anche quattro soste, percorrendo quattro stint da qualifica come dimostra il miglior crono di Verstappen appena più lento di un secondo scarso rispetto alla pole position. Tutto questo va contro la sicurezza dei piloti stessi che sono arrivati al traguardo stravolti, anche a causa del caldo e dell’elevato tasso di umidità. Sergeant non ha retto. Da un lato è stato corretto imporre il numero massimo di giri per ciascuna gomma per evitare eventi spiacevoli, ma dall’altra si è creato comunque una situazione di pericolo. Questo non va bene.

Analizzando i risultati della pista, i complimenti sono tutti per Oscar Piastri, vincitore della sprint race e ottimo secondo al Gp, davanti al compagno Norris. Non sembrava assolutamente un rookie. Non ha commesso la minima sbavatura nonostante non avesse mai corso su questa pista. La McLaren si conferma in grande spolvero e si appresa a sopravanzare l’Aston Martin in classifica.

Non è certamente una sorpresa, ma Max Verstappen si è aggiudicato il terzo mondiale consecutivo entrando di diritto tra i grandi della storia.

Molto bravo anche George Russell. Da ultimo a quarto davanti alla Ferrari di Leclerc. Come ha ammesso lo stesso Hamilton, il sette volte campione del mondo ha esagerato compromettendo in modo irreparabile la sua corsa. Era uno dei pochi con gomma soft e doveva velocemente recuperare, ma ha danneggiato anche il suo compagno che, comunque, è stato abilissimo a recuperare arrivando ai piedi del podio.

Fine settimana sofferto per Ferrari che ha corso la gara con una solo macchina, in seguito al problema di Sainz scoperto solamente ad un’ora dalla partenza. I regolamenti impongono di rifornire le vetture per la gara solamente in un determinato momento. A quel punto era troppo tardi per rimediare all’inconveniente sulla vettura di Sainz, accusato durante la sprint. Il distacco da Mercedes è leggermente aumentato.

Sottotono anche l’Aston Martin. Va bene che corre solamente con un pilota (Fernando Alonso), ma è una macchina non facile da guidare.

L’errore commesso da Alonso lo conferma. Di fronte a questa McLaren, il quarto posto è a rischio.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP QATAR, GIAN CARLO MINARDI “NEGLI ANNI ’90 I TEAM ERANO BEN OLTRE GLI ATTUALI DIECI”

Nei giorni scorsi la Federazione Internazionale ha ufficializzato con un comunicato l’accettazione di Andretti Formula Racing come undicesima squadra di Formula 1. Trovo assolutamente corretta questa decisione, soprattutto quando un team rispetta tutti i numerosi quanto severi requisiti richiesti.

Non dimentichiamoci che i regolamenti attuali della Formula 1 prevedono fino a ventiquattro piloti in pista, ossi dodici scuderie.

Faccio fatica a comprendere tutto questo ostruzionismo da parte di Liberty Media e dei team attuali. Non c’è scritto da nessuna parte che chi è già parte attiva del mondiale debba per forza ricevere i bonus. Questi vanno conquistati sul campo.

Non dimentichiamoci che negli anni ’90 le scuderie iscritte erano ben oltre alle attuale dieci o undici. Per entrare nella top-10 della classifica costruttori dovevi lottare e investire. Il Minardi Team si è sempre guadagnato sul campo l’accesso ai diritti televisivi. Quando entrammo nel mondiale nel lontano 1985 lottammo per guadagnarci il diritto di restare in Formula 1.

L’ingresso di Andretti, tra l’altro, garantirà due sedili in più. Da tutta questa operazione vedo solo aspetti positivi, tra cui un aumento della lotta in pista per guadagnare punti preziosi.

Siamo anche alle porte del GP del Qatar, diciassettesimo appuntamento. Siamo in una fase calda della stagione che determinerà il vice-campione. Red Bull si è già aggiudicata il titolo costruttori e Max Verstappen è ad un passo (mancano 3 punti) dal suo terzo mondiale piloti. Resta però una lotta serrata alle loro spalle tra Mercedes, Ferrari, Aston Martin e McLaren.

In questo momento Aston Martin è la più sofferente, anche perché può contare solamente su un pilota. Fernando Alonso sta difendendo con le unghie e i denti i risultati conquistati nella prima parte della stagione, ma servirebbe il supporto del secondo pilota.

Tutti i team, ad eccezione della sola Williams, hanno confermato tutti i piloti. Il 2024 sarà quindi un bel banco di prova per tutti che potrà aprire a diversi cambiamenti.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP GIAPPONE, IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “PEREZ, UNICO PROBLEMA IN CASA RED BULL”

Max Verstappen è passato dalle parole ai fatti. Dopo il non facile fine settimana di Singapore aveva dichiarato che a Suzuka sarebbero tornati davanti e che non c’era alcun problema. Così è stato.

In Giappone la Red Bull è tornata a dominare con la solita tranquillità relegando il primo degli avversari, Lando Norris su una buona McLaren, ad oltre diciannove secondi. Secondi che salgono (e tornato ad essere) a quarantacinque nel caso della Ferrari, quarta al traguardo con Leclerc.

Dopo quattordici giri il vantaggio di Verstappen su Norris era già di dieci secondi. A quel punto l’olandese ha solamente gestito la corsa, girando oltre 1” più lento rispetto al suo giro più veloce (1:34.183 contro 1:35.247 Lando Norris – 1:35.611 Lewis Hamilton – 1:36.187 Carlos Sainz). Senza strafare ha vinto agevolmente con 19” di vantaggio, salvaguardando anche la vettura.

Sarebbe interessante capire cosa sia successo a Singapore perché un problema di quel genere non lo risolvi in così poco tempo. L’unico vero problema della Red Bull, in questo momento, si chiama Sergio Perez. Il messicano soffre paurosamente la personalità e la competitività di Max Verstappen che si conferma un “ammazza piloti”. In questo fine settimana Perez ha commesso una serie di errori che non sono ammissibili da parte di un pilota di Formula 1, soprattutto con un’esperienza come la sua.

Era solamente questione di tempo, come lo sarà per Verstappen. La Red Bull ha vinto matematicamente il titolo costruttori, in casa della Honda. Un risultato importante anche dal punto di vista marketing, sia per Honda che per Red Bull stessa.

Ferrari chiude al quarto posto. Il risultato conferma il potenziale attuale, alle spalle di una McLaren in grandissimo spolvero che può contare su due giovani piloti, di cui un ottimo rookie: Oscar Piastri che festeggia il primo podio in carriera. Ha accusato un distacco dal compagno di squadra di 17”, ma interviene anche la strategia. Emerge un’immagine positiva, di squadra coesa nel rispetto degli ordini di scuderia. Sono in forte ascesa e possono diventare un antagonista scomodo con ancora sei appuntamenti. Attualmente occupano il quinto posto, a soli 49 punti da Aston Martin che non è andata oltre l’ottavo posto con un anonimo Alonso. Ancora una gara da dimenticare per Stroll.

Col 4° e 6° posto Ferrari guadagna quattro punti in classifica ai danni di Mercedes portando il distacco a soli venti punti, ma con questa McLaren nulla è scontato.

Da segnalare anche la buona prestazione di Liam Lawson, che chiude il suo terzo gran premio in undicesima posizione davanti al compagno Tsunoda. Undicesimo e dodicesimo posto che non regala alcun punto ad Alpha Tauri, ma che sottolinea il valore tecnico dell’australiano. Nonostante il rinnovo di Ricciardo e Tsunoda, Lawson si è guadagnato la conferma di pilota di riserva Red Bull e Alpha Tauri. Un segnale importante per i piloti titolari.

Appuntamento tra quindici giorni, col gran premio del Qatar.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP SINGAPORE, IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “UNA FERARRI DEGNA DEI MIGLIORI ANNI”

In un fine settimana condizionato da una Red Bull non perfetta, abbiamo assistito ad un gran premio tiratissimo con quattro macchine in piena lotta per la vittoria. E’ stata una gara molto tattica come ci si poteva aspettare viste le caratteristiche della pista di Singapore, dove non sono mancati i colpi di scena.

La Ferrari ha sorpreso tutti conquistando pole position e vittoria degna dei migliori anni. Carlos Sainz è stato protagonista di una corsa fantastica in cui non ha ceduto neanche un millesimo alla concorrenza, nonostante una strategia rischiosa.

Tra Sainz e Norris c’è una bellissima amicizia e si conoscono molto bene, visti i trascorsi in McLaren, ma non credo che negli ultimi giri abbia volutamente rallentato per dare la possibilità a Lando di avere il DRS per difendersi da un agguerritissimo Russell. In quel momento non aveva il completo controllo sulle gomme avendo percorso già oltre 40 giri con le hard.

La Mercedes ha tentato una strategia aggressiva per cercare di sopravanzare la Ferrari e puntare alla vittoria. Purtroppo, Russell ha commesso un errore grave. In un quel momento si trovava marcato da Lewis Hamilton, determinato a passarlo, e al tempo stesso stava provando a sopravanzare Norris: al 59° e 60° passaggio si è reso protagonista di due giri fantastici mettendo l’avversario alla frutta, che è arrivato lungo concludendo la gara contro le barriere lasciando il podio nelle mani di Hamilton. Un errore grave, che fa parte delle corse, soprattutto in una corsa così tirata.

Da capire cosa sia successo in casa Red Bull: inspiegabilmente ha accusato il colpo in un circuito, sulla carta, a lei favorevole. Da capire se la causa è da ricercare nell’introduzione della TD018 – ennesimo cambiamento in corsa – o da motivazioni tecniche.

Ancora una volta le previsioni pre-gp sono state disattese e questo è certamente un aspetto positivo per lo spettacolo.

Bravo Lawson che col nono posto regala punti importanti all’ AlphaTauri, e Kevin Magnussen che agguanta la top-10 grazie all’uscita di Russell. De segnalare anche la buona prestazione da parte di Alpine, con Gasly in sesta posizione, alle spalle di Max Vestappen e davanti alla McLaren di Oscar Piastri. Dal ritiro di Ocon e l’introduzione della VSC, la decisione di Mercedes di far rientrare i due piloti, regalandoci così un finale da cardio palma.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP ITALIA, IL PIUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “FORMAT QUALIFICA APPROVATO. PENALITA’ AD HAMILTON TROPPO BLANDA”

Facciamo un passo indietro e torniamo a sabato, teatro del secondo esperimento legato al nuovo format di qualifica: dopo Budapest, la pista di Monza è stato teatro del secondo test “Alternative Tyre Allocation”

Devo dire che si tratta di un format interessante, che non stravolge i valori in campo. Così come a Budapest, anche a Monza abbiamo avuto una qualifica molto combattuta con un’intesa lotta tra i primi tre. E’ stato il secondo test, su una pista completamente diversa rispetto all’Hungaroring. Sono convinto che sia una strada da percorrere nuovamente prima di una sua introduzione definitiva nel 2024.

Sul fronte gran premio, al di là dell’illusione del risultato in qualifica, già durante le prove libere era emerso il miglior passo gara di Verstappen e della Red Bull. Ancora una volta, quando si tratta di fare sul serio, l’olandese ha girato costantemente 5-6 decimi più veloce dei diretti avversari, stabilizzando poi il passo gara ad 1 decimo dell’inseguitore. Una volta preso il vantaggio di sicurezza ha amministrato. Il vero vantaggio della Red Bull non è ancora quantificabile, e forse non lo sarà mai.

Detto questo nei primi giri Max Verstappen ha studiato il suo avversario prima di affondare la stoccata finala, avviandosi verso il decimo successo consecutivo. Buona anche la gara di Sergio Perez dopo il quinto posto in qualifica. Avendo a disposizione una Red Bull, è riuscito a recuperare portandosi alle spalle del compagno.

Discreta la prestazione di casa Ferrari. Essendo Monza una pista a loro favorevole, sono riusciti a conquistare il podio (e il quarto posto con Leclerc) davanti ad un pubblico fantastico, recuperando punti importanti anche in ottica campionato mondiale sui diretti avversari della Mercedes, consolidandosi al terzo posto a vantaggio di un’Aston Martin poco performante.

Arrivando su piste meno “amiche” sarà interessante osservare se si attesteranno su risultati in stile Zandvoor o Monza.

Dopo il secondo posto conquistato in Olando, Fernando Alonso si è dovuto accontentare di un nono posto. Contando solamente su un pilota, per Aston Martin non è facile lottare al pari coi diretti avversari di Mercedes e Ferrari tra i Costruttori.

Con piacere, dietro ai tre top team, si è rivista una Williams in forte ascesa che con l’ottimo Albon porta a casa un positivo settimo posto. Commette pochi errori e riesce con costanza a conquistare la Q3 e la zona punti. Il tredicesimo posto di Sergent conferma la crescita del team. Tra l’altro ha messo a segno una delle sue migliori in qualifiche.

Ho trovato la penalità di 5” inflitta a Lewis Hamilton troppo blanda, considerando che ha rovinato la gara di Oscar Piastri, costretto ad un pit aggiuntivo per il cambio dell’ala col risultato di uscire dalla zona punti. Si consola però col giro più veloce della gara. Fino a qual momento, però, si era reso protagonista di una prestazione molto positiva, oltre ad aver qualificato la sua McLaren davanti a quella del compagno.

Con Monza si concludono le tappe europee e prosegue l’incertezza di prestazioni alle spalle del leader.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP ITALIA, GIAN CARLO MINARDI “FINO AD OGGI E’ MANCATA LA CONTINUITA’ ALLE SPALLE DI VERSTAPPEN”

Dall’Olanda la Formula 1 è arrivata a Monza per il Gran Premio d’Italia: quindicesima prova (quattordicesima con l’annullamento di Imola) del Mondiale, ultimo appuntamento europeo.

Pista velocissima dove il carico aerodinamico è decisamente meno importante con le gomme molto sollecitate.

La stabilità in frenata e la trazione in uscita dalle due chicane sono i fattori che mettono più a dura prova le gomme su questo tracciato, anche se non bisogna sottovalutare i carichi laterali esercitati nelle curve veloci, come la Parabolica intitolata a Michele Alboreto e la Grande. Pirelli ha optato per le tre mescole più morbide: PZero White Hard C3, PZero Yellow Medium C4 e PZero Red Soft C5

L’anno scorso le prime dieci vetture hanno adottato otto strategie diverse e per questo potremo aspettarci di tutto. Unica eccezione la competitività di Max Verstappen che è lanciato verso la decima vittoria stagionale, che significherebbe il nuovo record assoluto della massima categoria.

Dopo l’Ungheria, Monza sarà teatro del secondo test col nuovo format di qualifica “Alternative Tyre Allocation” dove i piloti avranno la mescola obbligatoria per ciascuna sessione: nella Q1 le hard, nella Q2 le medie, quindi nella Q3 le soft. Trovo corretto fare questi esperimento in vista di possibili cambiamenti per il futuro che già in Ungheria ci ha regalato un bello spettacolo. Sarà interessante vederlo in azione su un circuito con caratteristiche decisamente diverse.

Se a Zandvoor abbiamo rivisto Fernando Alonso con l’Aston Martin tornare sul podio alle spalle del leader del mondiale, sarà interessare vedere cosa succede a Monza. Fino ad oggi, alle spalle di Max Verstappen, è mancata la continuità. Abbiamo assistito ad una bella alternanza tra Aston Martin, Mercedes e Ferrari. Ferrari che deve cercare di riprendersi dopo il fine settimana olandese poco competitivo, salvato in parte solamente dal quinto posto di Sainz.

Troppo poco.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP OLANDA, IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “ALLE SPALLE DI VERSTAPPEN (IMBATTIBILE) MONDIALE MOVIMENTATO”

Nonostante la pausa estiva di tre settimane, Red Bull e Max Verstappen si confermano imbattibili in ogni condizione di pista. Ancora una volta Verstappen si è portato a casa la vittoria senza commettere il minimo errore, surclassando il compagno di squadra, su cui sono state adottate strategie discutibili.

La penalizzazione di 5” del messicano ha aiutato Gasly (terzo al traguardo), penalizzato anche lui, ma in funzione dei tanti pit stop effettuati e della bandiera rossa esposta sul finale è riuscito a recuperare.

Stiamo vivendo certamente una nuova era della Formula 1. Nei tempi passati questo gran premio non sarebbe mai ripartito. Proprio per questo credo sia errato raffrontare risultati e statistiche.

Ottima prestazione anche per Fernando Alonso che ritrova il podio grazie al secondo posto. Alla ripartenza ha provato ad impensierire il leader che, come sempre, quando serve mette in mostra il suo valore e quello della sua vettura. Si può comunque consolare col secondo posto e col giro più veloce della gara.

Senza l’olandese staremo assistendo ad un mondiale combattuto ed estremamente movimentato con una grande alternanza. Alle sue spalle si è rivista l’Aston Martin dopo un periodo meno favorevole. Quinto posto per Carlos Sainz che ancora una volta ha messo in difficoltà il compagno di squadra, protagonista di un errore nelle prove libere. Il ritiro ha cancellato l’errore al pit-stop.

Errori importanti sono stati commessi anche in casa McLaren, ma sia Norris che Piastri sono riusciti a recuperare chiudendo comunque in zona punti. Bella la rimonta anche portata a termine da Lewis Hamilton, sesto alle spalle del ferrarista.

In Olanda ha firmato il suo debutto nel mondiale il neozelandese Liam Lawson con Alpha Tauri, portando a termine una corsa non facile nonostante regolamenti assolutamente assurdi che non permette gli allenamenti. Positiva anche la prestazione di Tsunoda. Proprio a riguardo del team, mi ha fatto particolarmente piacere l’accostamento al nome “Minardi” in previsione del prossimo cambiamento. Non accadrà, ma sarebbe stato bello. Sommando ai 340 GP corsi dal Team Minardi quelli della Scuderia Toro Rosso e Alpha Tauri, parliamo di una realtà da quarto posto assoluto. Restando a Faenza, mi fa molto piacere l’approdo di Laurent Mekies. Spero che possa essere di buon auspicio per lasciarsi alle spalle l’ultimo posto.

Gian Carlo Minardi

OLTRE 14.000 PRESENZE ALLA SETTIMA EDIZIONE DELL’HISTORIC MINARDI DAY. RECORD DI VETTURE, BEN 485. GRANDE PARTECIPAZIONE AL RADUNO TERRE DI ROMAGNA: 110 LE AUTO STORICHE AL VIA

Un mix perfetto di passione e storia della Formula 1: questo la miscela che spiega ancora una volta il successo dell’Historic Minardi Day, giunto quest’anno alla sua settima edizione. Un successo certificato dai dati delle presenze, ben 14.000 nei due giorni, nonostante temperature non proprio ideali.

L’Historic Minardi Day si è confermato dunque uno degli appuntamenti di riferimento del calendario dell’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari. Nonostante le alte temperature che hanno superato i 40° gradi, lo spettacolo non è mancato con gli appassionati che hanno riempito, con grande rispetto per gli addetti ai lavori, il paddock, i box e la terrazza per vivere da protagonisti oltre 50 anni di Motorsport.

Un’epopea raccontata attraverso il record di presenze di 485 autentiche opere d’arte di Formula 1, F2, F2, F3000, Prototipi, F. Junior, GT, vetture storiche del Museo dinamico Scuderia del Portello, Scuderia Tazio Nuvolari, del Registro Italiano Alfa Romeo e del Raduno Terre di Romagna “100 anni Circuito del Savio” dell’Aci Storico Festival, unitamente alla tecnologia e l’eleganza targata Pagani, Alpine, Lamborghini, Dallara e Pambuffetti; incontrando i campioni del Motorsport tra cui Riccardo Patrese, Emanuele Pirro, Gianni Morbidelli sceso in pista al volante della Minardi M189 di Pierluigi Martini, Thierry Boutsen al volante della Ferrari 312 T5 di Gilles Villeneuve, Laurent Redon, Arturo Merzario, Carlo Facetti e Miguel Angel Guerra al volante della March 761 ex-Vittorio Brambilla, Siegfried Stohr, Thomas Biagi, Giovanni Lavaggi, gli Ingegneri Aldo Costa, Gabriele Tredozi e Laurent Mekies, Giovanna Amati, Roberto Farneti, Beppe Gabbiani, Fabio Babini, Francesco Bergami, Angelo Ancherani, Benito Battilani, Gabriele Lancieri, Gianni Giudici, Giorgio Francia, Giovanni Lavaggi, Luca Badoer, Massimo Ciccozzi, Niccolò Piancastelli, Paolo Delle Piane, Roberto Farneti, Roberto Ravagia, Sergio Campana e Ferrante Ponti; i giovani Andrea Kimi Antonelli, Brando Badoer e Alister Yoong. Tra i protagonisti anche la Sig.ra Brenda Vernon, segretaria di Enzo Ferrari, il noto disegnatore e vignettista “Matitaccia” Giorgio Serra e Davide Cassani attuale Presidente Apt Servizi.

Numerosi i momenti emozionanti tra i quali la consegna del 2° Memorial Nando Minardi a Miguel Angel Guerra, il primo pilota a correre sotto le vesti del Minardi Team, protagonista del Campionato di Formula 2 1980 con la GM75; Jacopo Martini, figlio di Giancarlo Martini, a celebrazione del cinquantesimo anniversario del titolo conquistato in Formula Italia dal padre Giancarlo con la Scuderia del Passatore; il giapponese Sugahara Akira in qualità di collezionista Minardi più distante; Mario Donnini giornalista di Autosprint  a cui è stato consegnato il XVIII premio Michele, istituito nel 2006 da LMMFC (Le Mans Model Fan Club) in onore di Michele Alboreto.

Come da tradizione, a concludere la due giorni dell’Historic Minardi Day, sono state le vetture storiche protagoniste del Raduno Terre di Romagna “100 anni Circuito del Savio”, una giornata interamente dedicata alla passione, alla cultura e al territorio volta alla celebrazione del centenario del Circuito del Savio. Con partenza dall’Autodromo di Imola, il convoglio ha attraversato le campagne romagnole, con passaggi a Lugo e a Ravenna sfilando per piazza del Popolo a Ravenna, percorrendo anche un tratto del circuito originale, partendo nel pomeriggio dalla Basilica di Sant’Apollinare in Classe, per poi rientrare in pista con la parata di chiusura dell’evento.

Gian Carlo Minardi (Presidente Formula Imola): “Anche quest’anno non possiamo che essere soddisfatti del risultato ottenuto. Al di là del numero delle presenze, che ovviamente certificano se una manifestazione è un successo oppure no, quello che mi preme sottolineare è la grande passione che l’Historic Minardi Day continua a generare edizione dopo edizione. Una passione che continuiamo a vedere anche nelle nuove generazioni, perché sono stati tanti i giovani presenti che hanno curiosato nei box e ammirato le tante vetture che hanno scritto la storia del motorsport. Questo risultato è anche un bel segnale per il risultato economico generato sul territorio, con le strutture ricettive che hanno beneficiato della presenza di oltre 3.000 addetti ai lavori, con il tutto esaurito a Imola e nel circondario. Quanto alla manifestazione nel suo specifico, c’è stato un programma di appuntamenti in grado di soddisfare il palato di ogni appassionato, con presentazioni di libri, la imperdibile mostra al Museo Checco Costa, il raduno storico Terre di Romagna, a celebrazione dei 100 anni del Circuito del Savio. Permettetemi di concludere come sempre con i ringraziamenti: a mio fratello Giuseppe e a mia nipote Elena, che hanno messo come sempre anima e cuore nell’organizzazione e che sono già al lavoro per la prossima edizione; allo staff di Formula Imola, che come al solito ha dimostrato grande professionalità e passione; al sindaco di Imola Marco Panieri e al Presidente di Con.Ami Fabio Bacchilega, con i quali lavoriamo in piena sintonia; al Presidente della Regione Stefano Bonaccini e al Sottosegretario alla Presidenza Giammaria Manghi, che ci supportano con grande partecipazione; infine al Presidente ACI Angelo Sticchi Damiani, la cui presenza e i complimenti mi hanno fatto un grandissimo piacere”.

F1 | GIAN CARLO MINARDI “VI ASPETTO A IMOLA ALL’HISTORIC MINARDI DAY PER DUE GIORNI DI PASSIONE” MAXISCHERMO NEL PADDOCK PER SEGUIRE IL GP

Siamo entrati in una settimana che ci porterà ad un weekend intenso e ricco di eventi: all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola è in programma la 7° edizione dell’Historic Minardi Day che vedrà tra pista e paddock oltre 400 vetture di cui oltre 20 Formula 1 storiche; in Olanda andrà in scena il 13° appuntamento del Mondiale di F1.

Anche quest’anno, all’interno del paddock di Imola sarà presente il maxischermo per seguire il fine settimana (qualifiche e gara) di Zandvoort vivendo dall’interno il Minardi Day.

Sul fronte F1 ci apprestiamo ad entrare nella seconda parte della stagione, dopo tre settimane di pausa. Sarà interessante vedere quali novità le squadre porteranno in pista per provare a contrastare il dominio Red Bull, anche se credo sia praticamente impossibile.

Molto interessante, invece, è la sfida per il secondo, terzo e quarto posto nella classifica costruttori che al momento vede in lotta Mercedes, Aston Martin e Ferrari.

Questo periodo dell’anno era storicamente caratterizzato dagli annunci dei piloti, ma quest’anno tutta l’attenzione è rivolta verso l’ingaggio di tecnici e ingegneri che i team cercano di portar via dai diretti avversari.

Se Binotto dovesse effettivamente approdare in Alpine, sono certo che molti tecnici oggi presenti in Ferrari lo seguiranno. E non saranno tecnici di secondo piano o nuovi innesti.

La F1 arriva su una pista particolare, caratterizzata da 14 curve e lunga poco più di quattro chilometri, con una carreggiata stretta. La Pirelli ha portato le mescole più dure (C1-C2-C3). In gara si dovrebbe dare spazio alle C1 e C2.

Si torna anche al format di qualifica tradizionale, mentre a Monza sarà riproposto la mescola imposta per ciascuna sessione.

Vi aspetto numerosi a Imola per vivere due giorni intensi di divertimento all’insegna del Motorsport.

Gian Carlo Minardi