F1 | GP MONACO, IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “QUALIFICHE SENSAZIONALI. LECLERC E FERRARI PERFETTI”
Come preannunciato le qualifiche sono state la parte del fine settimana a Montecarlo più entusiasmante e affascinante.
Una qualifica che si è corsa sul filo dei millesimi e dei decimi. In Q2 abbiamo avuto 15 vetture racchiuse in poco più di nove decimi. Tra Norris, primo, e Albon, nono, appena 484 millesimi, con addirittura i primi quattro (Norris-Verstappen-Piastri-Leclerc) racchiusi in una manciata di 93 millesimi.
Charles Leclerc e Carlos Sainz, insieme a Oscar Piastri in particolare, hanno fatto un lavoro eccezionale. L’australiano si conferma pilota di ottime qualità con la classe giusta per far parlare di sé nel prossimo futuro.
Leclerc conquista la prima vittoria stagionale per Ferrari e lo fa nella sua Monaco con una gara perfetta, perfetta dal primo all’ultimo dei 78 giri. Perfetto anche nei due start, riuscendo a stare davanti ad un ottimo Piastri, secondo con la McLaren. Un bel segnale in vista di Montreal, altra pista in cui sorpassare non è facile.
Dopo un primo giro catastrofico, caratterizzato da tre contatti con la conseguente bandiera rossa, il secondo start è stato pulito e tutti sono stati molto bravi a non commettere errori, girando molto forte. Certamente, senza variabili, Montecarlo si conferma un Gran Premio con ben poco da raccontare. Passare è praticamente impossibile come ha dimostrato la sfida tra Russell-Verstappen-Hamilton. Queste macchine sono troppo lunghe e larghe per le stradine del Principato, ma ci hanno regalato comunque giri eccezionali sfiorando i guardrail senza commettere errori. Questo è il bello di Montecarlo.
Come dicevo prima, il via è stato condizionato da tre contatti molto differenti tra loro: Carlos Sainz ha forato l’anteriore sinistra dopo il contatto con Oscar Piastri e, giustamente, è stato riammesso in gara in seguito della bandiera rossa esposta prima della conclusione del primo giro.
Bandiera Rossa causata dall’incredibile contatto tra Kevin Magnussen e l’incolpevole Sergio Perez che ha coinvolto anche Nico Hulkenberg. Ancora una volta Magnussen l’ha combinata grossa. Fortunatamente nessuno si è fatto male.
Il terzo contatto, forse il più grave perché tra due compagni di squadra, ha visto protagonista Ocon e Gasly. Come spesso succede Esteban Ocon non si è risparmiato, soprattutto quando c’è di mezzo un compagno di squadra. Giustamente sarà penalizzato il prossimo fine settimana. Fortunatamente per lui, Gasly, è riuscito a riprendere il via della corsa, regalando al team un punto e il decimo posto.
Per la prima volta abbiamo assistito ad una Red Bull in difficoltà, che ha pagato dazio sia con Sergio Perez che Max Verstappen. In seguito ad un piccolissimo errore in qualifica, l’olandese non era riuscito ad andare oltre alla sesta posizione in griglia. E’ una Red Bull che soffre e, quando si soffre, è più facile incappare in errori.
Molto bravi anche Yuki Tsunoda, ottavo al traguardo e primo degli altri, dopo i colossi Ferrari, Red Bull, McLaren e Mercedes. Quattro punti importantissimi sia per lui che per il team che consolida il sesto posto in classifica. Da solo ha portato in alto il team rosicchiando quattro punti all’Aston Martin.
Altrettanto bravo, Alexander Albon, nono al traguardo. Regala i primi due punti stagionali alla Williams, lasciando sola la Sauber.
Gian Carlo Minardi



E’ stato un fine settimana sensazionale, sia numericamente che qualitativo riuscendo a superare ogni previsione. Certamente i conti si fanno dopo alcuni giorni dalla conclusione della manifestazione, analizzando sia i lati positivi che le criticità, ma ad oggi i riscontri positivi sono numerosi.
Miami ci ha consegnato la prima vittoria di Lando Norris. Un risultato di buon auspicio non solamente per McLaren e i suoi tifosi, ma anche per tutta la Formula e 1 e per il proseguo del mondiale, soprattutto con l’arrivo in Europa e su piste “tanto vere” quanto storiche come Imola.

Vince ancora Max Verstappen, ma tra le due Red Bull si infila un ottimo Lando Norris. Dopo aver conquistato la pole position della gara sprint, vanificata nei primi metri della corsa, è stato impeccabile nel gran premio confermando una McLaren in crescita e pronta a dare “fastidio” alla Ferrari.
Ci siamo lasciati alle spalle il primo quinto di campionato e si stanno delineando le forze in campo. La Red Bull che si conferma al comando e, per il momento, inavvicinabile. Alle sue spalle Ferrari consolida la seconda posizione davanti alla McLaren e alla Mercedes, che in questo momento è la ”big” più in difficoltà.
Prima vittoria stagione e prima doppietta per Ferrari che sfrutta nel migliore dei modi il ritiro di Max Verstappen. Una boccata d’ossigeno per Ferrari (e per la F1) che saluta Melbourne con diversi segnali positivi, dettati da una vettura competitiva che sul finale ha agguantato anche il giro più veloce con Leclerc.
Al di la dei primi due in classifica (Verstappen e Perez), siamo di fronte ad un campionato molto tirato, sia in qualifica che in gara. Alla fine la scelta di Leclerc (che ha puntato su un maggiore carico aerodinamico) ha pagato arrivando ad appena 18” dal vincitore Max Verstappen, aggiudicandosi anche il giro più veloce conquistato all’ultimo giro strappandolo a Lewis Hamilton.










La Formula 1 dovrebbe essere la massima espressione del Motorsport, ma sta perdendo decisamente dei colpi. Abbiamo vissuto un fine settimana intenso fortemente caratterizzato e condizionato dalle penalità per il superamento dei track limits, a cui si è aggiunto anche l’aggravante sicurezza legato ai cordoli.