F1 | LA FORMULA 1 VERSO IL BANDO DELLE TERMOCOPERTE. GIAN CARLO MINARDI “PIRELLI GIA’ AL LAVORO. I PILOTI NON VOGLIONO PERDERE IL BENEFIT”

Altro argomento spinoso (insieme al ban delle prove libere proposto da Stefano Domenicali) che sta tenendo banco nel paddock del Mondiale di Formula 1 è il divieto – a partire dal 2024 – delle termocoperte. Il progetto sarà sottoposto ad una votazione che si terrà dopo il Gran Premio di Gran Bretagna di quest’anno e che vedrà coinvolti team, FIA e FOM.

Attualmente le termocoperte si possono usare per un massimo di due ore ad una temperatura di 70°. Col divieto bisognerà rivedere l’approccio alla qualifica e gara e la strategia dei pit-stop poiché i tempi saranno più lunghi per raggiungere la performance ottimale,” analizza Gian Carlo Minardi.

Bisogna fare due valutazioni distinte: da una parte spetta a Pirelli trovare una soluzione per portare più velocemente le gomme in temperatura. In realtà è già al lavoro in questo senso poiché dal Gran Premio di Imola di quest’anno le mescole rain non potranno essere scaldate con l’aiuto delle termocoperte. La strada è già aperta.

Non dobbiamo però dimenticarci che in tutte le formule sotto la F1, le termocoperte sono vietate. Quindi non è una proposta così scandalosa. Io stesso, nella mia avventura nel mondiale ho vissuto le due epoche, con e senza termocoperte. Come sempre è solamente una questione di adattamento

Tanti piloti, a partire da Lewis Hamilton hanno posto l’accento sul fattore sicurezza. “Da anni si parla di vietarle, ma i piloti si sono sempre opposti. Questa generazione di piloti è sempre stata abituata ad usarle ed è chiaro che invocano il discorso sicurezza per far leva, pur di mantenerle. Non vogliono perdere il benefit.

F1 | Stefano Domenicali contro le prove libere. Il commento di Gian Carlo Minardi

A tenere banco in questi giorni – e a far discutere non poco – sono state le dichiarazioni di Stefano Domenicali, CEO Formula One Group, che prospetta una Formula 1 priva delle sessioni dedicate alle prove libere, non di grande interesse per il pubblico. Il tutto a vantaggio di un maggiore show.

Proprio in occasione della presentazione del Gran Premio d’Australia, terza tappa del Mondiale di Formula 1, abbiamo chiesto un parere a Gian Carlo Minardi.

In questo momento bisogna rivedere i regolamenti, per evitare anche situazioni spiacevoli come successo quindici giorni fa in Arabia Saudita. Se parliamo di format sono convinto che si potrebbe concentrare tutto il programma del fine settimana nelle giornate di sabato e domenica. Il venerdì dovrebbe essere lasciato a disposizione dei tifosi e del tanto acclamato show. Domenicali ha ragione: il pubblico vuole vedere l’azione e attualmente la giornata del venerdì è più “stanca” anche sul fronte dei botteghini. Causa l’elevato costo dei biglietti, le persone non vogliono/possono perdere un giorno di lavoro per la Formula 1 e così concentrano gli sforzi sugli altri due giorni.

Quale può essere la ricetta? “Il venerdì potrebbe essere dedicato alla visita dei box e all’incontro coi piloti. Prettamente al divertimento con motori spenti. Sabato e domenica poi tutti in pista con un susseguirsi di prove libere, qualifica e gara.

F1 | GP JEDDAH, IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “STIAMO ASSISTENDO AD UNO SHOW. PROBLEMA DI OMOLOGAZIONE PER LA PISTA?”

Stiamo assistendo ad uno show piuttosto che ad un campionato del mondo di Formula 1. Incomprensibile l’ingresso della safety-car per il ritiro di Stroll (ha scaldato troppi i freni durante il giro di ricognizione), e ancora di più la giustificazione che è stata data. E’ una delle poche volte in cui un pilota segue alla lettera il regolamento, fermando la machina non solamente in punto totalmente sicuro, ma nell’area dedicata al ricovero in caso di necessità delimitata dai rettangoli rossi.

Se così facendo impediva l’uscita e il passaggio dei mezzi di sicurezza, allora c’è un problema serio di omologazione della pista. Tra l’altro poi c’era tutto il tempo e lo spazio per spostare velocemente l’Aston Martin.

Detto questo stiamo assistendo ad un dominio incontrastato da parte di Red Bull con un cannibale come Verstappen che non ha rispettato gli ordini di scuderia, marchiando all’ultimo passaggio il giro più veloce (1:31.906) ai danni del vincitore Perez. Il messicano è stato molto bravo girando su ottimi tempi per tutto la corsa recuperando velocemente al soprasso di Alonso al via. Proprio lo spagnolo ha commesso una leggerezza al via che non è da lui, che ha rischiato di pagato a caro prezzo il podio conquistato in pista, a vantaggio di George Russell. A motori spenti era stata commissionata una penalità di 10″ allo spagnolo portando così sul podio l’inglese di casa Mercedes, successivamente tolta dagli stessi commissari di gara. Servirebbero regole chiare e decisioni più tempestive.

La Mercedes sta reagendo delineandosi come terza forza del mondiale. Russell ha girato costantemente sul 1’33” basso. Proprio il risultato di questo gran premio, ci descrive meglio le forza in campo, con Red Bull seguite da Aston Martin, Mercedes, Ferrari e Alpine.

Molto deludente le Ferrari che chiudono la corsa in sesta e settima piazza. Dopo la qualifica Leclerc aveva fatto sperare in qualcosa di più, ma la SC non ha aiutato.

Così come in Bahrain, anche qui in Arabia Saudita abbiamo assistito ad una qualifica tiratissima con quindici piloti racchiusi in appena un 1”4 dec e tutta la griglia racchiusa in appena 2”. Basta un soffio per restare tagliati fuori dalla Q2 o, peggio, dalla Q3. Purtroppo, questo risultato poi non si riflette in gara.

Gian Carlo Minardi

F1| GP BAHRAIN, IL PUNTO DI MINARDI “ASTRONAVE RED BULL, ALONSO FENOMENALE”

Per tutto il fine settimana lo spettacolo non è mancato a cominciare dalle prove libere 3 con tutti i piloti racchiusi in appena un secondo e mezzo. In Q3 i primi dieci erano separati appena da otto decimi.

Durante i tre giorni di test si era notato questo compattamento che ha trovato riscontro nella giornata di sabato, mentre la gara ci ha consegnato una Red Bull assolutamente incredibile e imprendibile che ha relegato il primo degli avversari – Alonso con l’Aston Martin – a oltre 38 secondi, che salgono a 48 nei confronti della Ferrari di Carlos Sainz.

In questo momento non c’è ne per nessuno. Nonostante avessero già una macchina praticamente perfetta, gli uomini di Horner sono riusciti a migliorare la vettura di quasi un secondo. Incredibile anche la crescita da parte dell’Aston Martin che ha conquistato il podio con un grandissimo Fernando Alonso.

Nonostante i 42 anni di età – che sono solo all’anagrafe – Nando si è reso protagonista di due sorpassi incredibili ai danni di Russel e, soprattutto, Hamilton. Nonostante una gara all’attacco è sceso dalla macchina fresco quanto Verstappen che a potuto gestire la corsa dall’inizio alla fine. Si conferma un fenomeno, e i fenomeni hanno sempre un qualcosa in più. In questo momento i suoi anni non si vedono e lui non li sente. E’ certamente una nota positiva per tutta la Formula 1. Unisce tre generazioni di piloti e crea una bella suspense. E’ stato fantastico vederlo guidare.

Da sottolineare anche la bella impresa di Stroll che ha corso in condizioni fisiche menomate. Si è sottoposto ad un tour-de-force incredibile e grazie al sesto posto, l’Aston Martin è la seconda forza nel mondiale costruttori.

Sul fronte Ferrari non sono arrivati i segnali che ci si aspettava, anzi. Oltre ad aver guadagnato poco rispetto all’anno scorso sui diretti avversari, deve far fronte ad un problema di affidabilità non di poco conto. Senza affidabilità diventa difficile concentrarsi sullo sviluppo della macchina – che usura anche le gomme – , ma siamo solamente alla prima gara e bisogna restare calmi.

Come dicevo prima, c’è stato un bel compattamento del gruppo e mi fa piacere vedere la Williams conquistare già la top-10 e il primo punto stagionale con Albon. Sono ancora in difficoltà in qualifica, ma in gara si è difesa. Arrivano da diverse stagioni difficili, ma questo è un punto di incoraggiamento e fiducia.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP BAHRAIN, MINARDI “ASTON MARTIN POSSIBILE SORPRESA DI INIZIO STAGIONE”

La più lunga stagione di Formula 1, ma con solamente tre giornate di test alle spalle, sta per iniziare. E’ già questa potrebbe essere un’anomalia per qualsiasi eventi sportivo. Un vero e proprio controsenso tecnico e sportivo, di cui non possiamo far altro che prenderne atto.

Praticamente ventiquattr’ore di test per preparare una stagione composta da 23 gran premi, a cui bisogna aggiungere 6 sprint race.

Come al solito interpretare i risultati di queste tre giornate non è assolutamente facile, soprattutto stando seduti davanti alla TV in quanto ci mancano tantissime informazioni. A partire dal carico di benzina.

Certamente siamo di fronte ad una Red Bull che è ripartita da dove aveva conclusa la stagione. Davanti a tutti in qualsiasi condizioni. Addirittura Sergio Perez, con le C5 (che la Pirelli non ha portato per il fine settimana di gara) ha battuto la pole position della passata stagione. La vettura progettata a Milton Keynes resta il punto di riferimento e fa già paura. Il suo margine di vantaggio sulla distanza di un gran premio potrebbe aggirarsi nuovamente tra i 20-25 secondi.

Alle sue spalle potremo trovare la Ferrari che ha dato segnali positivi nel giro secco, un po’ meno nei long-run da cui è emersa invece l’Aston Martin che potrebbe essere la terza forza del mondiale. Perlomeno in questa prima parte di stagione. Più in difficoltà Mercedes (si parla già di una versione B) e McLaren. Soprattutto la MCL60 di Lando Norris e Oscar Piastri è risultata poco competitiva con qualsiasi mescola, pagando distacchi importanti.

Un altro dato che potrebbe esser emerso è un positivo compattamento delle forze in campo degli altri team, ma non resta che seguire questa prima tappa che scatterà alle ore 16:00 domenica.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP ABU DHABI, IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “GRAN PREMIO AFFASCINANTE. BRAVI IN CASA FERRARI”

E’ arrivato l’ultimo giorno di “scuola” per la Formula 1 che ci ha regalato un gran premio affascinante e tirato fino all’ultimo giro. Un inarrestabile Max Verstappen ha conquistato la vittoria davanti ad un ottimo Charles Leclerc che ha vinto la sua personale sfida per il secondo posto col diretto avversario Sergio Perez.

Nonostante la differenza con la Red Bull, Leclerc ha portato a termine un’impresa supportato anche da una corretta strategia da parte del suo muretto. La Ferrari ha agguantato il secondo posto nei costruttori davanti alla Mercedes, dopo aver chiuso la passata stagione come terza forza. Un passo in avanti importante per provare ad arrivare, il prossimo anno, a giocarsi il primo posto.

Come avevamo annunciato, una rondine non fa primavera e la Mercedes è tornata quella del pre-Messico. Dall’inizio della stagione sono stati protagonisti di una crescita importante, ma ad Abu Dhabi non sono stati in grado di replicare le prestazioni viste in Brasile.

Ora si va in vacanza, anche se il tempo a disposizione è veramente poco: il 5 marzo si riparte col primo dei ventiquattro gran premi 2023. Ci aspetta un nuovo anno con numerose novità in griglia, tra cambi di casacca e nuovi arrivi. Mi fa molto piacere vedere in pista due piloti che nelle formule minimo hanno venduto cara la pelle facendosi dare del “lei” come Oscar Piastri e Nyck de Vries che già in occasione del gran premio d’Italia a Monza ci ha dato un primo assaggio del suo potenziale conquistando, al debutto, il nono posto con la poco competitiva Williams.

Salutato Latifi, il team inglese si appresta ad accogliere il terzo debuttante: l’americano Sargeant che in gara-2 della Formula 2 ha conquistato i punti per la Superlicenza, completando così il mosaico 2023. Nonostante qualche “vecchietto” la griglia di partenza si ringiovanisce.

Molto bello l’affetto mostrato dal mondo della Formula 1 per Sebastian Vettel che ha chiuso la sua carriera col decimo posto.

Da seguire con attenzione la giornata di test di martedì, dedicata ai giovani. Nonostante tutti i team saranno già proiettati verso l’anno nuovo, potremo fare dei paragono con quanto visto questo fine settimana.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP ABU DHABI, MINARDI “MERCEDES OSSERVATO SPECIALE”

 

A una settimana dell’appuntamento in Brasile che ci ha consegnato una Mercedes in grande spolvero con la prima vittoria di George Russell e la prima doppietta stagionale, saranno gli osservati speciali del fine settimana a Yas Marine.

La progressione degli uomini di Toto Wolff è stata impressionante, non solamente dall’inizio della stagione ma soprattutto nelle ultime gare.

Fino al gran premio del Giappone pagavano un distacco medio di circa 40” dal vincitore, iniziando a cambiare rotta ad Austin con Hamilton che chiude al secondo posto ad appena 5” con Russell però nuovamente a 40”. In Messico Lewis Hamilton conquista nuovamente il podio con 15” di distacco dal vincente Verstappen, ma ad Interlagos è arrivato il dominio con la doppietta Russell-Hamilton.

Se questa domenica dovessero confermarsi, lo spettacolo in pista ne beneficerà ulteriormente, anche in vista del 2023 con tre team in lotta per la vittoria (almeno sulla carta).

Ci sono ancora tanti risultati in bilico come la lotta aperta tra Charles Leclerc e Sergio Perez per il secondo posto piloti e la sfida Ferrari-Mercedes. Non da meno le lotte alle loro spalle tra Alfa romeo e Aston Martin per sesto posto e Haas e Alpha Tauri per l’ottavo.

Ci apprestiamo anche a salutare tre nomi importanti: Vettel – Ricciardo – Schumacher sono alla loro ultima gara col tedesco sostituito dal rientrante Nico Hulkenberg in Haas così come per Latifi . La prossima stagione ci aspetta una griglia di partenza ricca di novità con i debuttanti. Piastri in McLaren e Nyck de Vries in Alpha Tauri al posto di Gasly, passato in Alpine con Ocon.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP DI SAN PAOLO, IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “BRUTTO IL TEAM-RADIO DI VERSTAPPEN. LECLERC DEVE IMPORSI”

In Brasile abbiamo assistito ad un fine settimana straordinaria con qualifica, sprint-race e gran premio movimentati, arricchiti da azioni anche al limite del regolamento ed eccessivamente penalizzate, come nel contatto tra Lewis Hamilton e Max Verstappen. Probabilmente la penalità è dettata dal fatto che l’olandese aveva tutte e quattro le ruote fuori dalla pista.

Stesso discorso per l’episodio tra Norris e Leclerc dove c’è un concorso di colpa da parte del ferrarista. Ha cercato il sorpasso in un punto improbabile e, soprattutto al primo giro di un gran premio importante sia per lui che per il team in ottica campionato. Il monegasco sarà stato innervosito dagli episodi accaduti in qualifica, ma deve iniziare ad imporre le sue decisioni tecniche essendo lui che scende in pista. Anche questo però fa parte del percorso di crescita e del pegno da pagare per diventare un vero campione.

E’ stato poi protagonista di un’incredibile rimonta conclusa alle spalle di un ottimo Carlos Sainz. Peccato per il principio di incendio che ha rallentato lo spagnolo, protagonista di una bella rimonta fin dalla gara sprint. La Ferrari ha fatto bene a non invertire le posizioni per evitare uniti rischi, anche se questo avrebbe potuto aiutare Leclerc, attualmente a pari punteggio con Perez.

Non mi piaciuto in alcun modo il team radio di Max Verstappen. Con grande determinazione ha negato la posizione al compagno di squadra, in lotta proprio con Leclerc per il secondo posto tra i piloti. Con due mondiali e quattordici vittorie sulle spalle, dovrebbe iniziare a pensare alle squadre e non solamente a lui stesso. Episodio che, a mio avviso, sottolinea la presenza di una diatriba tra i piloti.

Fine settimana decisamente favorevole alla Mercedes e a George Russell che si “porta a casa” sia la sprint race che il gran premio. Se Red Bull e Ferrari hanno congelato lo sviluppo da tempo, in casa Mercedes hanno continuato a lavorare e i risultati si stanno vedendo. Avere tre team in lotta per la vittoria sarebbe in sogno per la Formula 1. Aspettiamo di vedere anche l’esito di Abu Dhabi.

Coi risultati di Interlagos, la Ferrari si è vista ridurre il vantaggio sula Mercedes a soli diciannove lunghezze, con Leclerc e Perez appaiati a 290 punti sul fronte piloti. La pista di Yas Marina ci regalerà i verdetti finali.

Si è concludo un fine settimana emozionante che potrebbe diventare un bellissimo sport per questo sport.

Tra una settimana l’atto finale.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP BRASILE, MINARDI “GARA NELLA GARA”

Siamo arrivati al penultimo appuntamento del Mondiale di F1 del 2022.

Piloti e squadre sono arrivate sul tracciato di Interlagos dove ad attenderli dovrebbero essersi tre giorni di tempo instabile.

In condizioni di pioggia abbiamo assistito a sconvolgimenti fino all’ultima curva, come successo nel 2008 con Felipe Massa Campione del Mondo per una manciata di secondi, fin tanto che Lewis Hamilton su McLaren non ha avuto la meglio sulla Toyota di Timo Glock, diventando così il più giovane campione del mondo di Formula 1 della storia.

In caso di pioggia torrenziale, coi sali-scendi, si possono creare pericolosi rigagnoli che attraversano la pista. Sul fronte della gara sarà un fine settimana interessante perché ci sono numerose lotte. Se la prima posizione sul fronte costruttori e piloti è ormai assegnata, resta aperta la sfida tra Ferrari e Mercedes per il secondo posto. Attualmente il team di Maranello ha un vantaggio di 40 punti sui diretti avversari.

Non meno importanti le sfide alle loro spalle: Alpine e McLaren sono in lotta per la quarta posizione, distanziati solamente da 7 punti in favore della compagine transalpina. Alfa Romeo e Aston Martin si giocano il sesto posto. Ad oggi la coppia Bottas-Zhou ha portato al team sette punti in più rispetto a Vettel-Stroll.

Solamente un punto – 36 contro 35 – separa la Haas dall’ Alpha Tauri per l’ottava piazza. Posizioni che si tramutano in soldi per la stagione successiva.

Questione di prestigio, invece la sfida diretta tra Sergio Perez e Charles Leclerc per il titolo di vice-campione. Il Brasile il pilota Red Bull si presenta in pista con un vantaggio di cinque punti sul monegasco.

Il Brasile sarà anche teatro della terza, ed ultima, sprint race stagionale in programma sabato alle 20:30 che determinerà lo schieramento di partenza (oltre ad assegnare i primi punti del fine settimana) del Gran Premio che scatterà domenica alle ore 19:00.

Gian Carlo Minardi

CI HA LASCIATI MAURO FORGHIERI. GIAN CARLO MINARDI “PERDIAMO UNO DEI MIGLIORI, SE NON IL MIGLIORE, TRA GLI INGEGNERI”

Oggi è un giorno molto triste. Ci lascia uno degli Ingegneri più grandi, se non il migliore, del Motorsport degli anni ’70-’80-90, ma sopratutto un grande amico che è voluto essere sempre presente a tutte le edizioni dell’Historic Minardi Day, dal 2016 ad oggi.

Con Mauro Forghieri ci lascia una parte importante e preziosa della storia dell’automobilismo.

Gian Carlo Minardi. insieme a tutta la famiglia Minardi e Historic Minardi Day, si stringe alla famiglia di Mauro Forghieri, porgendo le più sentite condoglianze.

F1 | GP MESSICO., IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “VERSTAPPEN PERFETTO. MERCEDES HA TROVATO LE RISPOSTE IN OTTICA 2023”

Il Gran Premio del Messico è scivolato via senza grandi colpi di scena. Max Verstappen e la Red Bull confermano il loro strapotere e ci avviciniamo velocemente alla fine di questo mondiale con solamente due gare ancora da disputare.

Col terzo posto, Sergio Perez porta a 5 le lunghezze di vantaggio su Leclerc, solamente sesto dietro al compagno di squadra, con la Mercedes che ha rosicchiato qualche punto alla Ferrari nel Costruttori anche se il margine resta favorevole alla “rossa”. Mercedes sembra aver trovato le risposte che cercava in ottica 2023.

Con questo successo Max Verstappen porta a 14 i successi stagionali. Un risultato incredibile, ma non trovo corretto paragonarlo ad altri record conquistati con calendario composti da 16 GP contro gli attuali 22.

Il Messico ci ha regalato il risultato positivo di Bottas, decimo con l’Alpa Romeo, e il settimo di Daniel Ricciardo a discapito di una penalità (10 secondi) certamente corretta per il contatto con Tsunoda.

Ferrari chiude il fine settimana col 5° e 6° posto, ma festeggia l’ottimo risultato di Imola in occasione delle Finali Mondiali con un bagno di folla di oltre 40.000 tifosi che sono accorsi all’Enzo e Dino Ferrari. Devo fargli i complimenti per l’ottima organizzazione. E’ stato un fine settimana sensazionale, con la ciliegine della presentazione mondiale della nuovissima 499P con cui proverà a conquistare la 24 Ore di Le Mans nella massima categoria, insieme alla 296 GT3, erede della Ferrari 488.

Ora aspettiamo di vedere cosa saprà regalarci Interlagos

Gian Carlo Minardi

F1 | GP COTA, IL PUNTO DI GIAN CARLO MINARDI “VERSTAPPEN E RED BULL INARRESTABILI. SANZIONI ASSURDE PER RUSSELL E ALONSO”

 

Dopo il titolo piloti vinto con Max Verstappen a Suzuka, la Red Bull si aggiudica il titolo costruttori grazie al successo dell’olandese e al quarto posto di Sergio Perez interrompendo così il dominio Mercedes, quest’anno ancora a secco di vittorie.

Austin ha evidenziato la supremazia del team diretto da Horner, ma soprattutto quella di Max Verstappen. Per la prima volta dall’inizio dell’anno la squadra ha commesso un errore durante la sosta dell’olandese facendogli perdere qualcosa come undici secondi, prontamente recuperati in pista aggiudicandosi la vittoria davanti a Lewis Hamilton.

Questa vittoria è stata la dimostrazione di forza dell’accoppiata, ma anche di poter contare su un buon margine di potenziale ancora inespresso. Diversamente da altri Gran Premi, ad Austin Verstappen ha dovuto prendersi dei rischi evidenziando una grande differenza tra lui e Perez. Questo aspetto dovrebbe aprire anche gli occhi sulla questione budgets cap, che al suo interno dovrebbe comprare tutte le voci di spesa, senza nessuna esclusione. Un conto è avere in squadra buoni piloti del calibro del messicano e tanti altri. Un altro è poter contare sul talento di Verstappen, Hamilton, Leclerc… piloti che incidono sia sul risultato in pista che sui conti economici. Lo stesso vale per gli ingegneri del calibro di Adrian Newey. Il budgets cap ha senso se al suo interno sono comprese il 100% delle spese del team, senza alcuna esclusione. Non entro in merito alla cifra.

Tornando al gran premio è stata una gara interessante, certamente condizionata dall’errore enciclopedico commesso da George Russell alla prima curva, che ha portato al ritiro di Carlos Sainz, protagonista di una partenza non perfetta ma assolutamente esenta da colpe. Un episodio sanzionato con una penalità ridicola di 5 secondi. Assolutamente ridicola come la penalità inflitta a Fernando Alonso. Trenta secondi per aver corso senza uno specchietto. A parte che non si tratta di un elemento contundente, che si era anche staccato, ma se un pilota di F1 non fosse in grado di guidare senza uno specchietto allora dovrebbe cambiare mestiere. Due penalità assurde.

Complimenti a Lewis Hamilton, che ha tirato fuori tutta la sua classe, così come Leclerc. Partito dalla dodicesima casella ha portato la sua Ferrari sul podio, evidenziando ancora una problematica importante di usura dei pneumatici. Resta aperta la lotta con Perez per il secondo posto che si presentano in Messico tra meno di una settimana con la medesima strategia di motori.

Da quando ha annunciato il ritiro, mi sembra di vedere un nuovo Sebastian Vettel. Ha inanellato gara da quattro volte campione del mondo e domenica è stato protagonista di una bellissima gara, lottando fino all’ultima curva. E’ la dimostrazione quanto in questo sport possano entrare in gioco diverse componenti. Lo stiamo vedendo anche con Gasly, pronto a salutare l’Alpha Tauri, e Ricciardo passato dalle stelle alle stalle in poche stagioni.

Il fine settimana americano ha riportato in pista Antonio Giovinazzi. Un errore che potrebbe costargli caro, soprattutto in un momento così delicato per la sua carriera. Andare contro le barriere dopo pochi giri non è un segnale positivo, anche se non conosco le cause che lo hanno portato fuori pista. Di contro, Mick Schumacher non ha fatto nulla di esaltante in pista.

Gian Carlo Minardi

F1 | GP STATI UNITI D’AMERICA, GIAN CARLO MINARDI “IN BALLO GIOCHI IMPORTANTI”

Austin, Gran Premio d’America. Siamo entrati negli ultimi quattro gran premi della stagione. Ci aspettano quattro appuntamenti intensi, perché ci sono ancora numerosi posti in ballo. Se il titolo piloti è già nelle mani di Max Verstappen, è apertissima la sfida tra Charles Leclerc e Sergio Perez per titolo di vice-campione. Il monegasco monterà una nuova power-unit, pagando una penalità di cinque posizioni in griglia di partenza.

Altrettanto interessante sono le sfide alle spalle di Red Bul-Ferrari-Mercedes. Da una parte abbiamo la sfida tra Alpine e McLaren, in piena lotta per il quarto posto e distaccate di sole tredici lunghezze. Alfa Romeo e Aston Martin sono in lizza per il quinto posto con soli 7 punti a separarli, per non parlare di Haas e Alpha Tauri appaiata a 34 punti per il sesto posto. Lotte che rappresentano prestigio, ma soprattutto premi in denaro.

Tra l’altro Lewis Hamilton è ancora a digiuno di vittoria quest’anno. Non ha mai concluso una stagione senza successi. Ferrari ha un vantaggio di 76 punti sui diretti avversari Mercedes. Un vantaggio importante, ma non sufficiente per dormire notti serene, considerando il gran numero di punti a disposizione.

Oltre a tutto questo, in ballo ci sono giochi importanti, che mi auguro possano trovare una soluzione – chiara e definitiva – nel più breve tempo possibile. Austin sarà teatro di numerose chiacchiere.

Ma ora facciamo parlare la pista e i piloti

Gian Carlo Minardi