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F1 | Gp Brasile – Pista spettacolare, ma a rischio

Meno due. Dopo un cammino lungo diciannove appuntamenti, la Formula 1 è pronta a sbarcare in Brasile – San Paolo – per il penultimo round della stagione. Arriviamo su una pista impegnativa con la prima curva, in discesa, insidiosa e teatro di spettacolari contatti e sorpassi. Sarà la preoccupazione principale per Nico Rosberg che proverà a chiudere la partita col compagno su una pista in cui storicamente va forte.

Il Gran Premio del Brasile sarà anche l’ultima gara in “casa” per Felice Massa che proverà a regalare al suo pubblico un risultato importante, anche se la sua Williams sembra battere la fiacca. Una pista che lo ha incoronato campione del mondo per alcuni secondi, prima di consegnare lo scettro in modo definitivo a  Lewis Hamilton. San Paolo è stata terra di conquista anche per l’ultimo titolo mondiale pilota targato Ferrari grazie a Kimi Raikkonen. Una Ferrari  chiamata ad affrontare una situazione confusa. Ancora una volta dovrà fare i conti con il telaio e l’aerodinamica della Red Bull.

Sul fronte mescole, la Pirelli porterà Hard, Medium e Soft. Diversamente da Ferrari e Red Bull che porteranno sette mescole si soft per pilota, Hamilton e Rosberg avranno ciascuno otte set di “gialle” quattro di “bianche” medie e un solo set di “rosse” Soluzioni differenziate in casa Ferrari con cinque set di medie per Vettel e una hard contro le quattro medie di Raikkonen e due hard.

San Paolo fa parte di quelle realtà che potrebbero perdere il Circus, rinunciando a firmare il rinnovo. Auspico un grande afflusso di pubblico poiché è una pista che merita di restare in calendario per il layout affascinante e il calore del pubblico.

Una pista che mi rievoca importanti ricordi. Proprio col papà di Max Verstappen, Jos, nel 2003 avremo potuto conquistate un risultato storico. Ci trovavamo nelle posizioni di vertice quando, con l’arrivo della pioggia, finì fuori pista alla Curva do Sol.  Stessa situazione con Christian Fittipaldi che, purtroppo, non rientrò ai box per montale le rain, nonostante le indicazioni del muretto. 

Abbiamo avuto il piacere di collaborare con diversi piloti brasiliani – Tarso Marques, Christian Fittipaldi, Moreno Roberto – oltre ad aver firmato il nostro esordio nel mondiale di F1 il 5 aprile 1985 (a Rio) Proprio con Marques, nel 2001, abbiamo conquistato la top-10 chiudendo la corsa al nono posto, così come con Piero Martini nel 1990 (9°),  e Gianni Morbidelli  nel 1991 (8°) e 1992 (7°)  

 

F1 | E’ di Morbidelli il miglior risultato in Messico

E’ con Gianni Morbidelli che Minardi Team ha colto il miglior risultato all’Autodromo Hermanos Rodriguez. Era il 16 giugno 1991 e il Circus faceva capolinea a Città del Messico per il sesto appuntamento del Mondiale

Quell’anno la scuderia fondata da Gian Carlo Minardi schierava Pierluigi Martini, alla sua quinta stagione col team faentino, e il 23enne Gianni Morbidelli al volante della Minardi M191 motorizzata Ferrari. Per la prima volta nella sua storia la Scuderia del Cavallino Rampante forniva il suo propulsore ad un altro team.

Su un parco macchine composto da trentaquattro monoposto, ventisei presero parte al gran premio, superando le pre-qualifiche e le qualificazioni.

La Minardi, alla sua settima stagione nel mondiale, piazza “Piero” Martini in quindicesima posizione e Gianni Morbidelli in ventitreesima, rispettivamente a 2.5 sec e 3.6sec dalla pole di Riccardo Patrese su Williams.

Se la gara di Martini dura solamente quattro tornare – autore di un testacoda – Gianni Morbidelli si rende protagonista di una rimonta importante, chiudendo al settimo posto e sfiorando la zona punti (in quegli anni la F1 attribuiva i punti solamente ai primi sei classificati), a un giro da Riccardo Patrese (Williams-Renault), Nigel Mansell (Williams-Renault) e Ayrton Senna (McLaren-Honda). Col  ritiro dei ferraristi Alesi e Prost, Maranello taglia il traguardo della corsa grazie alla Minardi.

Con il sistema di punteggio attuale, la Minardi avrebbe centrato la zona punti già in occasione del Gran Premio del Messico 1986 – alla sua seconda stagione in Formula 1 – grazie all’ottavo posto firmato da Andrea De Cesaris (partendo dalla 22esima posizione in griglia) al volante della Minardi M186 motorizzata Motori Moderni. Erano gli anni dei motori turbo e il Minardi Team lottava contro i colossi del calibro di BMW, Renault, Honda, Ferrari, Alfa Romeo con un propulsore privato.  In quattordicesima posizione concludeva invece Alessandro Nannini.

Nel 1988 lo spagnolo Luis Perez-Sala, in coppia  col connazionale Adrián Campos, portava la M188 motorizzata Ford in undicesima posizione.

F1 | Ora Hamilton rischia grosso

Così come successo in Malesia, anche a Suzuka Lewis Hamilton non ha risparmiato alla Mercedes critiche, usando toni importanti. Autore di un errore in partenza e di una lotta con Verstappen nelle battute finale del Gran Premio del Giappone pe la conquista del secondo posto, l’inglese ha dato dell’idiota ad un membro del suo team per aver presentato ricorso alla FIA contro il comportamento in pista del pilota della Red Bull. Ricorso annullato successivamente e dichiarazioni cancellate.

A Sepang, dopo il cedimento a pochi giri dalla fine mentre si trovava al comando della corsa, Hamilton aveva attaccato il team, dichiarando di esser stato sabotato “E’ un comportamento inaccettabile verso il proprio datore di lavoro e verso una casa costruttrice così prestigiosa e vincente come la Mercedes. E’ la seconda volta in una settimana che Hamilton attacca pesantemente il team e, sono certo, che non passerà  inosservato”

In questo momento l’inglese è in difficoltà e il  management sa di avere la macchina migliore ancora per molti anni. Le conseguenza delle sue azioni le potremo avere a titolo assegnato.  In questo momento il comportamento di Hamilton va oltre il reparto corse. Il Presidente della Mercedes non può ritenersi soddisfatto delle esternazioni del suo dipendente” commenta Gian Carlo Minardi

Situazione tutt’altro che serena anche in casa Ferrari, con il team pricinpal Maurizio Arrivabene che richiama all’ordine Sebastian Vettel “A mio avviso bisogna scegliere altre strade per spronare un pilota, specialmente quando gli metti tra le mani una macchina peggiore della precedente. Ho l’impressione che a Maranello si stia ripercorrendo l’era di Fernando Alonso, ma non penso che Seb aspetterà quattro anni. Ricordiamoci che nel 2017 il suo contratto sarà in scadenza” conclude il manager faentino

Save the date – 25.06.2016, a Imola arriva l’Historic Minardi Day

In occasione dell’Historic Minardi Day, sabato 25 giugno, la Formula 1 tornerà a rombare all’Autodromo di Imola. Una giornata dedicata ai motori e allo sport per ripercorrere i 35 anni di storia del Minardi Team e dell’Enzo e Dino Ferrari, riassaporando i 340 Gran Premio di F1 corsi dalla scuderia fondata da Gian Carlo Minardi, ma non solo.

Insieme alle monoposto firmate Minardi Team F1, che hanno calcato la scena Mondiale dal debutto al Gran Premio del Brasile 1985 con Pierluigi Martini fino al Gran Premio di Cina 2005 con Friesacher/Doornbos/Albers passando per le stagioni di Alessandro Nannini, Michele Alboreto, Fernando Alonso, Giancarlo Fisichella, Jarno Trulli, Alessandro Zanardi, Mark Webber, Luca Badoer, Gianni Morbidelli tanto per citarne alcuni  spinte da propulsori turbo e aspirati V12 e V10 da oltre 800 CV, scenderanno in pista anche vetture di Formula 2 e Formula 3, categorie in cui Gian Carlo Minardi raccolse successi  all’inizio della sua avventura nel Motorsport.  In aggiunta nella giornata vi saranno momenti dedicati agli appassionati di GT Sportive e Stradali.

In esposizione le monoposto della storia del Team Minardi F1 e della Scuderia Toro Rosso, compresa la STR03 con cui Sebastian Vettel ha vinto il suo primo Gran Premio a Monza nel 2008,  e alcuni pezzi unici e storici di Formula 1, oltre ad incontri coi piloti che hanno contribuito a scrivere pagine importanti della avventura del Minardi Team F1.

Questa giornata è dedicata a tutti gli appassionati e ai tifosi del Minardi Team che ancora oggi continuano a dimostrarmi il loro affetto. Durante la Targa Florio ho toccato con mano il loro calore e mi sono emozionato. Sinceramente non me lo aspettavo. L’Historic Minardi Day sarà l’occasione per rivivere i 340 GP in F1 e i 35 anni del Minardi Team, insieme ai piloti che hanno contribuito a scrivere questa storia. Una giornata di sport da vivere tutti insieme. Vi aspetto numerosi” commenta Gian Carlo Minardi

Per l’occasione è stato inaugurato il portale ufficiale dell’evento, www.MinardiDay.it, dove sarà disponibile l’intero programma dell’evento e tutti i dettagli sulla giornata all’Autodromo di Imola. Sarà possibile seguire gli aggiornamenti anche tramite i Social Network Facebook e Twitter, usando gli hashtag #HistoricMinardiDay e #MinardiDay.

Il costo del biglietto è di 10€ (gratis per gli Under 12) acquistabile direttamente in Autodromo oppure attraverso il portale Vivaticket (clicca qui)

F1 | Verstappen in Red Bull al posto di Kvyat. Minardi “Decisione presa d’impulso”

Gli ultimi errori commessi da Daniil Kvyat non sono passati inosservati in casa Red Bull. Helmut Marko, nel post-gp, aveva fatto intuire che qualcosa sarebbe potuto cambiato e proprio in queste ore è arrivata l’ufficializzazione da parte della squadra di Milton Keynes.

A partire dal Gran Premio di Spagna ci sarà l’inversione di abitacolo tra il russo e Max Verstappen che saluta la Toro Rosso per accasarsi in Red Bull al fianco di Daniel Ricciardo. Kvyat è stato così retrocesso, tornand proprio in Toro Rosso dove al debutto si era messo in mostra, procurandosi una promozione-lampo in un top-team dopo una sola stagione in Formula 1

Ho l’impressione che si sia agito troppo di impulso, nel bocciare un pilota che aveva fatto molto bene al debutto in F1 con la Toro Rosso e l’anno successivo in Red Bull (ndr concluso davanti a Daniel Ricciardo in classifica) Oltretutto in questi primi quattro gran premi ha conquistato anche un podio” commenta Gian Carlo Minardi, facendo riferimento al terzo posto conquistato da Kvyat in Cina “Di contro, si stanno bruciando le tappe per Max Verstappen che avrebbe bisogno di crescere a maturare senza troppe pressioni” prosegue il manager faentino “Il rischio è di rovinare, in un colpo solo, due giovani piloti.

F1 | Gp Russia – Pole di Rosberg, Ferrari seconda ma retrocessa

E’ Nico Rosberg il poleman del Gran Premio di Russia, quarto appuntamento del Mondiale di F1, che bissa il risultato dell’anno scorso, firmando la 24esima pole della sua carriera e la seconda stagionale. Con l’incredibile crono di 1’35″417 il leader del mondiale, reduce da tre successi consecutivi, è riuscito ad abbassare di quasi due secondi la pole della passata stagione, lasciando a sette decimi Sebastian Vettel che chiude la Q3 al secondo posto.

Per aver sostituito il cambio, il tedesco di casa Ferrari sarà retrocesso al settimo posto, consegnando la prima fila a Valtteri Bottas (Williams). Dal terzo posto scatterà invece la Ferrari numero 7, quella di Kimi Raikkonen (1’36″663), davanti all’ex-ferrarista Felipe Massa (1’37″016) e alla Red Bull di Daniel Ricciardo (1’37″025).

Tutti si aspettavano la pronta risposta di Lewis Hamilton, costretto invece ad alzare bandiera bianca all’inizio della Q3 per un nuovo problema alla power-unit. Il Campione del Mondo in carica sarà chiamato all’ennesima rimonta, dovendo partire dalla decima posizione,  alle spalle anche di Sergio Perez, Daniil Kvyat e Max Verstappen.

Carlos Sainz, con la seconda Toro Rosso, no è riuscito a superare la Q2, fermandosi all’undicesima posizione, davanti alla McLaren-Honda  di Jenson Button e alla Force India di Nico Hulkenberg. Quattordicesimo posto per Fernando Alonso

Domenica, alle 14,00 il via del Gran Premio

F1 | Qualifiche, dietro-front sul format

Passo indietro delle scuderie nei confronti del nuovo format delle qualifiche: a partire dal Gran Premio della Cina, in programma il prossimo 17 aprile, saranno abbandonate le eliminazioni ogni 90 secondi viste in Australia e Bahrain, mentre restano confermate le tre manches. Si torna al format 2015.

I team si sono uniti per chiedere, all’unanimità, a Bernie Ecclestone e Jean Todt di abbandonare il nuovo format che, fin dalla gara di esordio, ha raccolto numerose critiche sai dai tifosi che dai team e piloti stessi. Restano invece avvolti nel mistero  i nuovi regolamenti tecnici.

E’ arrivato il momento che la F1 si sieda intorno ad un tavolo e mettersi al lavoro, ragionando da imprenditori con programmi a medio-lungo termine, invece di fare solamente chiacchiere da bar. Anche il mese di Aprile è arrivato e non abbiamo avuto alcune fumata bianca sui nuovi regolamenti tecnici 2017. Purtroppo c’è la strada moda di trascinare a lungo le decisioni, col solo obiettivo di non cambiare” analizza Gian Carlo Minardi che nei giorni scorsi aveva voluto porre l’attenzione sulle prove libere aperte ai rookie.

F1 | Gp Bahrain – Anteprima

Aspettiamoci un Gran Premio tattico in cui le gomme avranno un ruolo da protagonista. La Pirelli porterà Medium, Soft e SuperSoft. Una bella scelta variegata per i team. Qualcuno ci  hanno già fatto intuire le loro possibile strategie. Mercedes infatti poterà solamente un set di gomme Medium per pilota, e sei di Soft e SuperSoft, a dimostrazione che non sono intenzionati ad usare le mescole medie. In casa Ferrari, Raikkonen e Vettel avranno invece 4 set di Soft (che utilizzeranno in qualifica e prima parte di gara) e 6 di SuperSoft. L’anno scorso l’aveva fatta da padrona la Soft, con una strategia a due soste e le Medium usate solamente perché imposte dal regolamento.

Arriviamo su un circuito “vero” dopo il cittadino Melbourne in cui il caldo avrà un ruolo importante, anche se si correrà verso fine giornata in cui le condizioni atmosferiche saranno meno torride. Anche i freni saranno un elemento sollecitato a causa dei lunghi rettilinei.  Sarà interessante vedere, al di la della rincorsa alla Mercedes, se avremo le conferme da parte di Haas e Toro Rosso che già l’anno scorso aveva conquistato la top ten. Oggi possono contare su una migliore affidabilità e sul motore Ferrari.

Dodici mesi fa Sebastian Vettel ci aveva regalato la prima fila, a pochi decimi dal poleman  Hamilton, mentre Raikkonen si era reso protagonista della sua gara migliore, chiudendo al secondo posto.

Non mancano gli spunti per assistere ad un bel week-end di gara,  a partire da venerdì coi due turni di prove libere in programma alle 13.00 e 17.00 (ora italiana) e  alle 14.00 di sabato in preparazione delle qualifiche (ore 17.00). Dopo tante critiche, anche in Bahrain avremo le nuove qualifiche con eliminazioni ogni novanta secondi. I team non hanno trovato l’unanimità per cambiare e tornare indietro. Mi viene da pensare che sia, soprattutto, una mossa politica in vista dei cambi di regolamenti in ottica 2017. La gara scatterà domenica alle 17.00

Venerdì 1 Aprile

Libere 1: 13:00-14:30

Libere 2: 17:00-18:30

Sabato 2 Aprile

Libere 3: 14:00-15:00

Qualifiche: 17:00

Domenica 3 Aprile
Gara: 17:00  ̶  57 giri

F1 | Fornitura motori, Gian Carlo Minardi avverte “Pericolo Honda”

Mentre i team sono impegnati nell’ultima sessione di test collettivi sulla pista di Barcellona, in preparazione del primo Gran Premio stagionale in Australia, nel dietro le quinte si continua a lavorare per cambiare la Formula 1.

Oltre alle modifiche alle qualifiche proposte dalla F1 Commission e Strategy Group che dovrebbero entrare in gioco già da quest’anno, a partire dal Gran Premio di Spagna come annunciato direttamente da Bernie Ecclestone “Il nuovo software per le eliminazioni non sarà pronto prima di maggio” si parla anche dei nuovi regolamenti legati alle forniture delle Power-Unit da parte dei motori. La proposta si indirizzerebbe verso una fornitura minima di due team per ciascun motorista, con un massimo di tre clienti. Ad oggi il Circus conta quattro fornitori (Mercedes, Ferrari, Renault e Honda) e undici scuderie (Mercedes, Ferrari, Williams, Red Bull Racing, Force India, Renault, Scuderia Toro Rosso, Manor e la new-entry americana Haas)

Stando ai risultati emersi dalle prime quattro giornate di test, la Mercedes resta ancora la motorizzazione di punta, non solamente sotto il profilo dell’affidabilità (coi suoi 3800 km percorsi) ma anche per la potenza con 950 CV accrediti, contro i 930 CV di casa Ferrari, i 900 CV di Renault e gli 850 CV di casa Honda. Ad oggi i Campioni del Mondi foniscono quattro team (Mercedes, Williams, Force India e Manor), così come la Ferrari. Due scuderie per i transalpini, con Renault e Red Bull, e McLaren con Honda. Proprio gli occhi sono puntati verso i giapponesi, chiamati ad un duro compito dopo un 2015 disastroso e il cambio al vertice

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GIAN CARLO MINARDIQualora le difficoltà dovessero proseguire anche quest’anno, Honda potrebbe decidere di ritirasi. A nessuno piace perdere per un periodo troppo lungo. Da quello che ho sentito, i giapponesi avrebbero problemi anche sulla lubrificazione del basamento. In aggiunta il cambio al vertice a stagione iniziata non è un buon segnale. Le nuove regole obbligherebbero ciascun motorista a fornire da due a tre team. In caso di un clamoroso dietro-front ecco che verrebbero a mancare le forniture. Sarebbe il caso di guardarsi attorno per far entrare un nuovo costruttore affidabile” prosegue il manager faentino interpellato da www.minardi.it “Dalla Spagna arrivano voci di un Fernando Alonso nervoso e preoccupato

 

F1 | Sedia rovente. Nuovo format delle qualifiche

F1 Commission e Strategy Group hanno disegnato il nuovo format delle qualifiche che determinerà la griglia di partenza dei Gran Premi del mondiale di Formula 1. Resta confermato la sessione da un’ora, suddivisa in tre parti (Q1-Q2-Q3) rispettivamente da 16’, 15’ e 14’ ma a cambiare radicalmente sarà la metodologia di eliminazione e l’assegnazione della pole-position. Nel Circus potrebbe fare il suo ingresso la “sedia rovente”

La prima eliminazione avverrà dopo i primi 7’ della Q1, a cui faranno seguito le ulteriori eliminazioni ogni 90 secondi. Dopo questa prima fase solamente 15 piloti passeranno al turno successivo. In Q2 il pilota più lento sarà richiamato ai box dopo i primi 6 minuti e solamente gli 8 driver più veloci accederanno alla fase finale Q3, con le eliminazioni che avranno inizio dopo 5’ per susseguirsi ogni 90 secondi. I due migliori piloti si giocheranno la pole-position nell’ultimo minuto e mezzo.

L’obiettivo è quello di creare scompiglio in griglia, provando a rendere le gare meno prevedibili. La decisione dovrà essere approvata in modo definitiva del Consiglio Mondiale del Motorsport il 4 marzo.

GIAN CARLO MINARDI: E’ qualcosa di nuovo che va certamente provato, ma l’idea non mi convince poiché non credo possa cambiare in modo drastico le carte in gioco. In Q3, visto il poco tempo, potrebbero esserci errori da parte degli strateghi, ma non mi aspetto stravolgimenti nello spettacolo. Per di più potrebbe essere di difficile lettura per il pubblico presente sugli spalti

BERNIE ECCLESTONE ha già annunciato che il nuovo sistema potrà essere operativo non prima del Gran Premio di Spagna “Non siamo ancora pronti con il software. Pertanto il Mondiale inizierà con le qualifiche che già conosciamo. Non è proprio il format che mi sarebbe piaciuto vedere, ma almeno rimescola le carte rendendo più imprevedibile la griglia. Avrei preferito pensare a delle penalizzazioni

Non sarebbe stato meglio annunciare il nuovo format, una volta pronto il software?

WEC – Mark Webber chiama Ferrari e BMW tra le LMP1. Intervista esclusiva

Fresco del Titolo Mondiale Endurance WEC al volante della Porsche 919 Hybrid, anche la carriera di Mark Webber è partita da Faenza. Era il 2002 quando l’australiano faceva il suo debutto nel Circus al volante della PS02 con un esaltante quinto posto. In un’intervista esclusiva rilasciata alle colonne di www.minardi.it, Mark ha ripercorso la sua stagione col Minardi Team, la vittoria dell’anno scorso e gli obiettivi per il 2016

Complimenti per il titolo di Campione del Mondo Endurance con Porsche. Un ritorno alle gare endurance straordinario. In quale momento della stagione, hai capito di poter vincere il mondiale?
Dopo aver ottenuto dei risultati incoraggianti nella parte finale del 2014, durante la gara di Silverstone che ha aperto il nostro 2015 non eravamo del tutto a posto. Per questo abbiamo lavorato duramente per migliorare la nostra 919 in tutti i settori, dimostrando di aver raggiunto una buona affidabilità proprio a Le Mans. In Germania è arrivata la prima vittoria. A quel punto abbiamo iniziato a capire di essere sulla strada giusta per il titolo

Facciamo un passo indietro. Nel 2002 hai debuttato nel Mondiale di Formula 1 con un fantastico 5° posto. Ci racconti quel week-end e la soddisfazione dei primi punti alla prima gara?
E’ stato un periodo speciale per la mia carriera. Conquistare i primi due punti, al debutto in Formula 1 e davanti al pubblico di casa. Ricordo ancora le parole che mi disse Stoddy (Paul Stoddart  ndr) “Senti amico, per me sarebbe un sogno portare questa macchina in fondo alla gara” Dopo la partenza ci fu un incidente  alla prima curva e, anche se ero riuscito a passare, la mia macchina aveva riportato qualche danno. Nonostante tutto siamo arrivati fino alla bandiera a scacchi, in quinta posizione. Risultato incredibile. La reazione del pubblico è stata incredibile. Un modo speciale per iniziare la mia carriera in Formula 1

Quando  è avvenuto il primo incontro con il Minardi Team F1?
A fine gennaio 2002. Era la prima volta che visitato la factory di un team italiano. Ero veramente contento poiché stavo diventando un pilota di F1

Dopo la Minardi, sei passato in Jaguar, Williams e Red Bull. Cosa ti ha insegnato l’esperienza di Faenza?
Sicuramente la sua tenacia, nonostante un budgtes molto ristretto. All’interno del team tutti lavoravano alacremente per preparare al meglio le vetture. Nella stagione abbiamo conquistato buoni risultati e mi sono divertito a correre contro team più blasonati.

Hai un ricordo particolare legato a Gian Carlo Minardi?
Gian Carlo è una persona con una grandissima passione per questo sport. Tutti i valori del team arrivavano da lui. C’era una grandissima voglia di far bene e per i piloti ha fatto un lavoro molto importante. Anche se il suo inglese non era buono, così come il mio italiano, mi dava sempre consigli. Ho sempre avuto un buon rapporto con lui

Torniamo al WEC. Hai dovuto cambiare il tuo stile di guida e il tuo approccio alla gara per adattarlo alla Porsche 919 LMP1?
Il passaggio dalla F1 al WEC ha richiesto un grande processo di adattamento, soprattutto nei primi mesi. Dover condividere la vettura con altri piloti era una sfida nuova per me. Bisogna sicuramente arrivare a compromessi sulla posizione del sedile o della pedaliera, e sul set-up in base a ciascun stile di guida.  Un qualcosa di nuovo a cui bisogna adeguarsi gradualmente. Il periodo in Formula 1 da pilota “individuale” mi è piaciuto molto, ma in questa fase della carriera è stimolante condividere le sensazioni coi compagni e con gli ingegneri, per raggiungere il massimo risultato tutti insieme. Le LMP1 sono molto più pesanti rispetto ad una monoposto e anche la posizione di guida è diversa. Tuttavia sono molto piacevoli da guidare, le velocità sono elevate e la costanza è la vera chiave. In queste categorie, come pilota, bisogna essere estremamente versatili adattandosi alle varie circostanze, come guidare alle 3.00 del mattino oppure cambiare la strategia facendo un triplo stint.

Hai sfiorato anche il successo nella 24Ore di Le Mans. Qual è stato il momento più significativo dello stagione?
Le Mans è un evento speciale. E’ una lunga e intensa settimana e la gara è incredibilmente difficile da preparare.  Il team è chiamato ad uno sforzo importante.  La vettura n.18 ha accusato un problema , mentre le n.17 e 19 si sono dimostrate solide. L’atmosfera è unica e salire sul podio davanti a migliaia di appassionati è un’esperienza irreale. Aver vinto il Campionato del Mondo Endurance all’ultima gara in Bahrain è stato il momento migliore della stagione. Risultato incredibile anche per Porsche che, al secondo anno nel WEC, si è aggiudicata il titolo Costruttori. Sono orgoglioso di aver vinto il Titolo di Campione del Mondo con uno dei marchi più prestigiosi

Com’è l’atmosfera nel Mondiale FIA WEC rispetto alla Formula 1?
C’è un’atmosfera molto accogliente nel paddock e i costruttori hanno un grande rispetto l’uno dell’altro. All’interno del team poi tutti lavorano per lo stesso obiettivo, ovvero portare le due vetture più in alto possibile. Completamente diverso rispetto a quanto succede in F1. Le comunicazioni tra le due vetture sono aperte e c’è un grande scambio di informazioni tra piloti e ingegneri. La rivalità all’interno del team conosciuta in F1 è praticamente inesistente. Tutti lavorano verso un’unica direzione.

A Silverstone, il 17 aprile, partirà il WEC. Hai già visto e provato la nuova Porsche? Su cosa state lavorando per migliorare una vettura che si è già dimostrata velocissima e affidabile?
Non ho ancora visto la vettura 2016, poiché inizieremo i test a febbraio. Sarà un’evoluzione di quella dell’anno scorso poiché partiamo da una buona base tecnica che ci permette di concentrare gli sforzi in altri settori, come l’efficienza aerodinamica, sospensioni, peso ecc

Quale altro costruttore ti piacerebbe vedere correre in LMP1?
Ferrari e BMW. Ferrari perché da sempre costruisce auto sportive e BMW perchè potrebbe mettere in risalto le sue tecnologie volte al futuro. Sarebbe fantastico avere entrambi  e poter competere con loro in LMP1.

Dopo aver corso con successo in Formula 1 e vinto il Mondiale piloti Endurance, quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Sarebbe molto bello vincere la 24 Ore di Le Mans. E’ una sfida enorme e un bel fiore all’occhiello per la mia carriera, visto che l’età avanza. Correre mi diverte ancora molto e far parte del programma Porsche LMP1 è molto gratificante.

F1 – Botti di fine anno. Alonso verso Enstone?

Sono allucinato quando sento Horner dichiarare apertamente che il dominio Mercedes va calmierato poiché offusca l’interesse della Formula 1, oppure un Boullier dire che il Circus è solo per chi se la può permettere. Vorrei ricordare a questi “santoni del Motor-Sport”, che non si lamentavano quando la Red Bull ha dominato la scena per quattro anni consecutivamente (la Mercedes è alla sua seconda stagione) e che senza le difficoltà della piccola Manor, la McLaren si sarebbe trovata all’ultimo posto” commenta Gian Carlo Minardi al sitowww.minardi.it ricordando che, da sempre, il Mondiale è fatto di cicli.

La storia racconta di domini targati Williams, McLaren e Ferrari fino ad arrivare a Red Bull e Mercedes “Fin tanto che i piccoli team hanno chiuso la griglia di partenza, i grandi costruttori animavano la scena. Appena si sono trovate in fondo alla schieramento, per la chiusura dei piccoli team o perché gli stessi indovinavano l’assetto in una gara, sono scappate a gambe elevate, vedi Toyota, BMW, Jaguard e Honda. Sentendo queste esternazioni ho l’impressione che la F1 non sia gestita da grandi professionisti” prosegue il manager faentino che sottolinea l’importanza di intervenire sui regolamenti per dare una stabilità che permetta a tutti di correre, favorendo un’equità nella distribuzione dei premi “E’ allucinante spendere oltre 400 milioni e avere un team di 1000 persone per costruire 2 macchine. Così come è pazzesco pagare 25 milioni le Power-Unit, quando solamente qualche anno fa i propulsori costavano 5-6 milioni. 20 milioni, oggi, fanno la differenza e sono difficili da reperire sul mercato” Stando ai numeri, la F1 oggi non è quel grande investimento come lo poteva essere negli anni ’90 quando garantiva all’azienda un ritorno economico senza pari “Con progetti chiari e tutti liberi di “creare” si potrebbero trovare soluzioni innovative. Gli stessi piccoli team potrebbero portare in pista soluzioni geniali

Chiacchiere che distraggono l’attenzione dai movimenti nel dietro le quinte, che riguardano in particolar modo una Renault molto attiva sul mercato. “Con l’acquisto della Lotus e il ritorno come Costruttore, i transalpini hanno tutto l’interesse di rinforzarsi in ogni reparto. Sono in cerca di risorse umane, tecnici e piloti. Il presidente Carlos Ghosn, sta lavorando per strappare Fernando Alonso alla Honda” Per lo spagnolo si tratterebbe del terzo ritorno ad Enstone. Nonostante le conferme ricevute nelle settimane passate, Pastor Maldonado e Jolyon Palmer non dormiranno sonni tranquilli “Maldonado può contare sui capitali venezuelani che fanno comodo al team. Più complicata la situazione per Palmer. Le informazioni che mi arrivano dalla Francia confermano questa strada, anche se non è di facile risoluzione. Sul fronte Management la Renault, come voci ci confermano, sembra voler puntare su Alain Prost come Team Principal” Il quattro volte Campione del Mondo con McLaren e Williamks avrà importanti incarichi all’interno del team, senza essere azionista, come succede in casa Mercedes con Toto Wolff

F1 – Pagelle di fine anno: PILOTI

Dopo aver analizzato la stagione dei team, passiamo a dare i voti ai piloti. I primi dieci posti sono occupati, a coppie, dai primi cinque team con due Mercedes, due Ferrari, due Williams, due Red Bull e due Force India, con le sorprese di Kvjat davanti a Ricciardo e Perez davanti a quello che doveva essere la rivelazione, Hulkenberg. In casa Williams il finlandese Bottas non ha stracciato il “nonno” Massa.

Anche in questo caso il primo della classe non può che essere un pilota Mercedes, nonché Campione del Mondo per la terza volta

Lewis Hamilton – 9 come per la Mercedes, non merita il voto pieno. Dopo aver gestito il campionato magistralmente, con la conquista del titolo si è rilassato

Sebastian Vettel – 8,5 oltre alle tre vittorie e ai numerosi podi, ha portato alla Ferrari serenità, sfruttando ogni occasione

Nico Rosberg – 8 soprattutto per le ultime sei gare, poiché la prima parte di campionato sarebbe stata da 6. Ha dimostrato di essere un bel pilota. Il suo talento è importante anche per lo spettacolo

Felipe Massa e Valtteri Bottas – 7,5 in diverse occasioni hanno lottato con una macchina in seria difficoltà. Sulla carta Bottas avrebbe dovuto stracciare Massa, ma il brasiliano si è difeso con le unghie

Sergio Perez – 7,5 stagione in crescendo, con risultati importanti. Ha dato una bella svolta alla sua carriera avendo la meglio sul compagno di box, vincitore della 24 ore di Le Mans

Max Verstappen e Carlos Sainz – 7 hanno confermato di essere i due migliore debuttanti, con un potenziale enorme. Per il binomio Toro Rosso- Ferrari sono certamente di buon auspicio. Superati i problemi di affidabilità, potranno portare tanti punti

Kimi Raikkonen – 6 perché gli vogliamo bene, sperando possa trovare gli stimoli per fare una buona stagione. Il 2016 potrebbe essere la sua ultima occasione in F1