F1 | Gian Carlo Minardi “Mercedes senza rivali. A Barcellona può girare in 1.16”

A Barcellona sono andati in archivio anche gli ultimi quattro giorni di test. Per fortuna, a differenza della settimana precedente, il clima è stato decisamente più clemente permettendo ai piloti di coprire un gran numero di chilometri. Il dato più importante che salta all’occhio è proprio l’affidabilità raggiunta dai team – ad eccezione della McLaren – e dal compattamento del gruppo. Si prospetta un inizio di stagione con qualche cambiamento sulla griglia.

La sorpresa più importane arriva dalla Toro Rosso che, lasciando da parte i riscontri cronometrici, ha coperto molti giri a dimostrazione che il connubio telaio-motore Honda funziona. Riscontri positivi sono arrivati anche dal fronte della Renault. Hulkenberg e Sainz hanno messo a segno prestazioni interessanti preparandosi a compiere un bel balzo in avanti in classifica.

Impressionante il passo di Hamilton e Bottas al volante della Mercedes che hanno lavorato principalmente con le mescole Medium. Nella sola giornata conclusiva hanno superato le 200 tornate arrivando a coprire la distanza di quasi un’intera stagione nelle due sessioni ( 4.841km).

Stando alle indicazioni fornite dalla Pirelli possiamo avere un indicazione del potenziale delle vetture, anche se resta l’incognita del quantitativo di benzina a bordo. Il fornitore ha dichiarato un gap tra le Hypersoft e le Medium di 2”5 (Medium-Soft 0,8 dec –> Soft-Supersoft 0,4 dec –> Superfoft-Ultrasoft 0,6dec –> Ultrasoft-Hypersoft 0,7). Sulla base dell’ 1’18”8 segnato da Bottas con le Medium, la W09 potrebbe fermare il cronometro ad 1.16 basso, contro l’ 1’17”1 segnato da Vettel e 1’17”2 da Raikkonen con le mescole rosa. In questo gioco dei numeri bisogna tenere in forte considerazione anche alla Red Bull.

Tra quindici giorni a Melbourne i team saranno costretti a scoprire le carte e il mosaico coi distacchi reali verrà fuori. Sarà una stagione intensa e molto tattica non solamente sulle gomme, ma anche sulla gestione delle power unit. Qualcuno potrebbe sacrificare dei posti sulla griglia, pagando penalizzazione per l’utilizzo di un numero maggiore di power-unit rispetto alle tre unità previste da regolamento.

Discorso a parte lo merita la McLaren che nonostante le temperature miti, ha accusato diversi problemi di surriscaldamento arrivando a sostituire due power unit. Il crono di 1’17”7 segnato da Fernando Alonso è un buon tempo, ma arrivato quasi certamente con poco carico di benzina a bordo e un motore fresco. Segnali poco felici anche in casa Williams dove per il momento i due giovani non stanno dando le risposte che il team si aspetta con Sirotkin che sta mettendo pressione a Stroll, anche se Robert Kubica si sta dimostrando il più performante dei tre. Rispetto alle ultime due stagioni la Force India sembra in ritardo, mentre dalla Sauber non sono arrivati quei segnali di ripresa che ci poteva aspettare dopo un 2017 disastroso.

Gian Carlo Minardi

Barcellona, Test Session 1 | Il PUNTO di Gian Carlo Minardi “Mercedes fa già paura?”

Se il bel tempo si vede dal mattino la Mercedes può iniziare a dormire sonni tranquilli. Durante questi primi quattro giorni – che si sono ridotti solamente a tre causa neve caduta nella giornata di mercoledì – Bottas ed Hamilton hanno girato costantemente con le mescole Pirelli Medie (a differenza di Vettel e Raikkonen che hanno lavorato con le Soft), chiudendo il lavoro col miglior tempo segnato dal Campione del Mondo che ha fermato il cronometro con un importante 1.19.333, nonostante la molta benzina a bordo.

E’ stata una prima sessione certamente condizionata dal maltempo e dalle temperature molto basse, in cui si denota una diminuzione della forbice tra i primi e gli ultimi della classe e il raggiungimento di una buona affidabilità da parte di tutti. Sotto questo aspetto certamente la Toro Rosso era l’osservata speciale e ne esce promossa a pieni voti. Solamente nella giornata di oggi sono riusciti a coprire 147 tornate.

Molti chilometri sono stati coperti anche dalla coppia Alonso-Vandoorne anche se il miglior tempo (1.19.854) è stato realizzato montando le HyperSoft. Preoccupa il fatto che, nonostante il freddo, in casa McLaren abbiano dovuto aprire delle feritoie sulla carrozzeria per far respirare il propulsore Renault.

Molti chilometri sono stati macinati anche dalla Ferrari che ha concluso il programma con 120 giri all’attivo per Sebastian Vettel, a cui si devono aggiungere le 98 tornate di martedì (miglior crono di 1.19.673 con le Soft) e le ulteriori 80 macinate da Kimi Raikkonen nel primo giorno.

Dopo il positivo inizio della Red Bull (Ricciardo aveva segnato il miglior crono del primo giorno e 105 giri all’attivo), si sono un po’ persi chiudendo la sessione con solamente 35 tornate portate a termine da Max Verstappen autore anche di un fuori pista che ha causato l’interruzione della sessione.

Abbiamo avuto un primo assaggio, ma è ancora presto per fare valutazioni. In questi giorni di pausa i team avranno modo di analizzare i dati raccolti prima di tornare in pista per la seconda sessione che potrà regalarci qualche indicazioni maggiore in vista di Melbourne (sperando in temperatura più calde). In casa Williams sarà interessante seguire il lavoro di Robert Kubica. Il polacco si è confermato costantemente più veloce dei due piloti ufficiali, mentre in casa Sauber Leclerc è partito col piede giusto.

Gian Carlo Minardi

Test Barcellona, domani si accendono i riflettori sulla stagione 2018

Tradizione confermata. Anche quest’anno sarà il tracciato di Montmelò a battezzare le nuove monoposto che hanno visto la luce nei giorni scorsi (ad eccezione della Force India). Si partirà lunedì 26 con il primo dei due turni di test collettivi, composto ciascuno da quattro giorni (dal 26 al 1 marzo e 6-9 marzo), prima della partenza verso il primo gran premio della stagione in Australia sul circuito cittadino di Melbourne.

Team e piloti saranno chiamati ad una grande mole di lavoro il cui obiettivo principale sarà la raccolta del maggior numero di dati sia sul fronte aerodinamico (raffrontandoli con quanto rilasciato dalla galleria del vento e dal simulatore), ma anche sul comportamento delle nuove mescole Pirelli, testando l’affidabilità legata alle power-unit chiamate a sopportare un lungo chilometraggio pari a sette gran premi per unità (per non incappare in penalizzazioni). Il circuito è stato recentemente riasfaltato e la posa del nuovo manto renderà più difficile il raffronto coi tempi della passata stagione.

Stando a quanto indicato dalle previsioni meteo, saranno quattro giorni condizionati dalla pioggia e dal freddo (temperature comprese tra i 2 e i 6°C). Se per il momento il pericolo neve sembra scongiurato, il lavoro delle squadre di Formula 1 al Montmelò sarà accompagnato da pista bagnata nelle giornate di martedì e mercoledì mentre per l’ultima sessione si prospetta una giornata soleggiata con temperature intorno ai 10°C

In casa Ferrari sarà Kimi Raikkonen a portare al debutto la SF71-H lasciando il volante a Sebastain Vettel nelle giornate di martedì e giovedì (il finlandese tornerà al lavoro mercoledì), mentre in casa Red Bull toccherà nuovamente a Daniel Ricciardo calarsi nell’abitacolo della RB14 dopo lo sfortunato filming day a Silverstone concluso con un’ uscita di pista. L’australiano sarà in pista anche nella giornata di mercoledì 28, mentre Max Verstappen proseguirà il lavoro tra martedì e giovedì.

Fernando Alonso inizierà il programma di test della McLaren calandosi nell’abitacolo della MCL33 motorizzata Renault nella prima giornata dei test di Barcellona, mentre Stoffel Vandoorne dovrà attendere il giorno successivo per iniziare a prendere le misure alla sua nuova vettura arancio-blu.

In attesa che la Mercedes ufficializzi il programma di lavoro coi suoi piloti, la Williams ha optato per una vera e propria staffetta. Lance Stroll e Sergey Sirotkin (al suo debutto in F1) si alterneranno al volante della FW41 scendendo in pista mezza giornata a testa. In questa rotazione ci sarà spazio anche per Robert Kubica, che quest’anno ricoprirà il ruolo di collaudatore. Il driver polacco, oltre ad aver effettuato il primo shakedown della vettura ad Aragon, scenderà in pista a Barcellona nel pomeriggio di martedì 26 e mercoledì 27.

Occhi puntati anche verso la Force India, vera rivelazione delle ultime due stagioni concluse col quarto posto. Nonostante non abbia ancora fissato la data per la sua presentazione, ha ufficializzato il programma legati ai suoi piloti a Barcellona. Nella prima quattro giorni di test saranno impegnati tutti i piloti sotto contratto e il debutto sarà affidato a Nikita Mazepin, mentre i titolari Esteban Ocon ed Sergio Perez entreranno in azione il secondo e terzo giorno. Nicholas Latifi chiuderà il programma.

Nell’arco delle quattro giornate Brendon Hartley e Pierre Gasly si alterneranno al volante della STR13 motorizzata Honda e ad aprire le danze sarà il neozelandese. La presentazione ufficiale della nuova vettura è fissata per domani (lunedì 26) direttamente in pit-lane pochi minuti prima dell’inizio della sessione, anche se un’anteprima ci è stata regalata proprio dal team durante il shakedown a Misano.

Dopo aver sfruttato nella giornata di giovedì i 100 km concessi dal regolamento per il filming day, Marcus Ericsson porterà al debutto ufficiale l’Alfa Romeo Sauber C37 nella giornata di lunedì. Lo svedese sarà al volante anche mercoledì 28, mentre martedì e giovedì il lavoro sarà svolto dal Campione della Formula 2 e debuttante Charles Leclerc. Il team di Hinwil lavorerà per provare a cancellare velocemente la deludente stagione passata chiusa all’ultimo posto. Romain Grosjean e Kevin Magnussen si alterneranno al volante della Haas col transalpino chiamato ad aprire le danze.

Occhi puntati anche verso la Renault R.S.18. Dopo la pubblicazione delle immagini da parte del team, il managing director Cyril Abiteboul ha già dichiarato che quanto visto non rispecchia le reali forme della nuova monoposto, bensì solamente la nuova livrea. Non ci resta che attendere i primi giri di pista.

CASA MINARDI | Il bel tempo si vede dal mattino

 

Lunedì si accenderanno ufficialmente i riflettori sul mondiale 2018 di Formula 1 con primi quattro (di otto) giorni di test sulla pista di Barcellona che anticiperanno il Gran Premio di Melbourne. In questi giorni abbiamo avuto un primo assaggio (virtuale) con la presentazione delle prime vetture. Haas, Williams, Red Bull, Sauber e Renault hanno fatto cadere i veli mostrando le nuove linee e soprattutto, le nuove livree che andranno a colorare la griglia di partenza dei 21 gran premi, in attesa di Mercedes e Ferrari che si mostreranno domani (giovedì 22 febbraio).

Ci aspetta una stagione impegnativa caratterizzata dalla novità Halo (oltre ai soli tre motori per pilota) che ha impegnato non poco i team nella progettazione e nel collaudo delle scocche. Halo ha cambiato la filosofia e la fisionomia delle monoposto poiché trovandosi davanti alla testa del pilota, e in una posizione alta della vettura, ha modificato il baricentro delle vetture costringendo gli ingegneri a rivedere la distribuzione dei pesi.

Dalle foto che ho potuto vedere le vetture sono molto belle con soluzioni tecnologiche interessanti e livree accattivanti. Aspetto con grande curiosità questi primi test al Montmelò per carpire quali potrebbero essere i valori in campo. Il bel tempo di vede dal mattino

Gian Carlo Minardi

*Il video è stato registrato nella giornata di martedì 20 febbraio

CASA MINARDI | Quel matrimonio con Alfa Romeo che non s’ha da fare


Dopo Haas, Williams e Red Bull oggi è stata la giornata del team svizzero (insieme alla nuova Renault R.S. 18). Con la presentazione della C37 è iniziata ufficialmente la nuova avventura dell’Alfa Romeo nel mondiale di Formula 1 a fianco della Sauber ,dopo oltre 30 anni dalla sua ultima apparizione nel Circus, forte del ruolo di title sponsor della scuderia elvetiva. La livrea era già stata presentata nel mese di dicembre, ma l’attesa verso questa nuova partnership fortemente voluta dal presidente della Ferrari Sergio Marchionne, è ricca di aspettative.

La storia del Biscione nel mondiale di F1 è ricco di successi, con quindici monoposto in 112 GP conquistando dieci vittorie e due mondiali, ma anche molte ombre oltre ad un capitolo non scritto, legato a Faenza. Negli anni ’80, da una parte l’Alfa Romeo stava attraversando un periodo di risultati negativi, mentre dall’altra Gian Carlo Minardi si preparava al debutto nel mondiale.

Nel 1984 il manager faentino presentò un’offerta di 1.800.000.000 di lire al Presidente Massacesi per acquistare la squadra di F1, il quale, dopo un incontro, promise a Minardi una fornitura di motori per la stagione seguente. La prima Minardi F1 – M184 – nasce velocemente intorno all’otto cilindri Alfa e a metà luglio viene presentata, prima di scendere in pista per numerosi sessioni di test con Alessandro Nannini.

Tutto sembrava pronto quando inaspettatamente arriva la doccia fredda. Massacesi comunicò di punto in bianco che l’accordo era saltato. In Brasile ‘85, la Minardi non avrebbe avuto i motori Alfa Romeo. Nonostante la notizia shock, era troppo tardi per tornare indietro. La Minardi F1 doveva partire e la monoposto venne modifica per ospitare il propulsore (vetusto) aspirato Ford-Cosworth

“La presentazione di oggi segna il ritorno di uno dei brand più conosciuti insieme a Ferrari. Sono felice per questo nuovo inizio, con la speranza che la partnership si possa evolvere. Questa collaborazione tra il Biscione e la Sauber mi riporta indietro al 1984 quando il Presidente dell’Alfa Romeo, Massacesi, mi promise la fornitura del motori Alfa per la mia prima monoposto con cui avrei debuttato nel Mondiale di F1 l’anno successivo.

La prima Minardi era nata attorno al propulsore milanese, coprendo anche numerosi test insieme ad Alessandro Nannini, quando improvvisamente il Presidente si tirò indietro. Così è iniziata la mia avventura.

Nonostante questa falsa partenza, sono grato al marchio Alfa poiché senza quell’accordo di fornitura molto probabilmente non ci sarebbe stata la storia Minardi in F1. Mi aveva dato la spinta giusta e la motivazione per perseguire il mio sogno. Faccio un grande il bocca al lupo a tutto il team” ricorda Gian Carlo Minardi

F1 | Minardi “Force India possibile sorpresa” Ecco perchè…

Se da una parte Liberty Media è alle prese con diversi dissensi – ultimo in ordine cronologico la decisione di salutare le grid-girl generando un grande malumore tra gli appassionati – anche all’interno dei team si respira un certo nervosismo dovuto alla consapevolezza che a Brackley i Campioni del Mondo non sono ancora sazi e che stanno affilando le armi in vista della nuova stagione.

Punto di forza dovrebbe essere, ancora una volta, la nuova Power-Unit tedesca che si prepara a sfondare il muro dei 1000 cv, così come dichiarato dal suo capo motorista Andy Cowell. Coi nuovi regolamenti (tre unità motrici a disposizione di ciascun pilota in una stagione lunga ventuno GP) le PU saranno una componente importantissima nel conquistare i risultati finali.

Certamente tutti i team stanno lavorando alacremente attorno alla nuova vettura, ma le notizie che arrivano dall’Inghilterra, sponda Brackley, fanno pensare ad una nuova stagione marchiata Mercedes. In questa nuova era della F1 le power-unit sono una componente molto importante, ancora di più quest’anno coi nuovi regolamenti” analizza Gian Carlo Minardi

Se le indiscrezioni troveranno un riscontro in pista, anche i team clienti Mercedes godranno di un beneficio importante, con la Force India in vantaggio sui diretti avversari. Arrivano da due stagioni notevoli concluse al quarto posto, possono contare su una bella coppia giovane (Perez-Ocon ndr)e su una struttura solida. Mi aspetto una Williams più distaccata avendo deciso di puntare su una coppia di piloti molto giovane (Stroll- Sirotkin ndr). La Force India potrebbe rilevarsi la sorpresa 2018. Di contro i rumors parlano di una Renault in lieve ritardo” conclude il manager faentino.

A Maranello sono avvisati. Occhio alle “pantere rosa” degli agguerriti Sergio Pérez ed Estebano Ocon

Debutto a Le Mans e WEC per Fernando Alonso

Dopo averla rincorsa nella passata stagione, quest’anno Fernando Alonso riuscirà a realizzare il suo obiettivo partecipando alle 24 Ore di Le Mans al volante della Toyota TS050 Hybrid. Per il Campione del Mondo si apre una stagione ricca di impegni poiché ai 21 gran premi di F1 con McLaren-Renault aggiungerà non solamente la maratona del Sarthe, ma prenderà parte anche alla super season 18/19 del FIA WEC sempre con la vettura+ giapponese numero 8, in coppia con Kazuki Nakajima e Sebastien Buemi.

Per Nando si tratterà di un altro debutto dopo la positiva parentesi nella 500 Miglia di Indianapolis (conclusa col ritiro per il cedimento del motore Honda), reso possibile anche grazie al benestare arrivato proprio dalla scuderia di Woking.
Reduce da una deludente 24 ore di Daytona al volante della Ligier LMP2 della scuderia United Autosports, Alonso firmerà il debutto nel Campionato del Mondo Endurance al volante della LMP1 in occasione della 6 Ore di Spa-Francorchamps (5-6 maggio) che anticiperà la 24 ore di Le Mans (16-17 giugno), saltando successivamente solamente la 6 Ore del Fuji per la sovrapposizione con il GP degli USA di Formula 1, che resta l’impegno prioritario.

“Faccio un grande in bocca al lupo a Fernando poiché è chiamato ad un impegno notevole. Si troverà in una situazione non facile dovendo passare da una categoria all’altra e, soprattutto, da modelli di vetture molto differenti tra loro. Le gare endurance (6 Ore o 24 Ore ndr) richiedono una preparazione molto differente rispetto ad un GP di F1” commenta Gian Carlo Minardi

“Non condanno e non appoggio questa scelta, ma vedo molta discontinuità nel programma. Dopo aver preso parte a Daytona con una Ligie LMP2, affronterà Le Mans e il WEC con una Toyota LMP1, mentre l’anno scorso aveva corso la 500 Miglia di Indianapolis. Nando sta dando un segno importante di quanto sia forte la sua voglia di correre andando a caccia di nuove sfide. e tutto questo fa bene allo sport poiché genera interesse, ma lo trovo eccessivo” conclude il manager faentino

F1 | Gian Carlo Minardi ottimista sul futuro di Giovinazzi

“Il lavoro svolto da Antonio Giovinazzi nella passata stagione è stato riconosciuto da tutti in modo positivo”

Sono le prime parole di Gian Carlo Minardi, interpellato da www.minardi.it sul futuro del giovane driver di Martina Franca che quest’anno ricoprirà il ruolo di terzo pilota sia in Ferrari che in Alfa Romeo-Sauber. Per il pugliese sarà una stagione in “panchina” ma il manager faentino si dice fiducioso

“Sono dispiaciuto che in questo momento Antonio sia ancora uno spettatore. Se avessi ancora un team probabilmente lo avrei già fatto debuttare da qualche anno. La sua situazione è ingarbugliata, ma molto dipenderà dall’inizio dell’anno della Ferrari dove abbiamo un Raikkonen vicino ai quarant’anni che se non dovesse dare quelle conferme che si attende potrebbe innescare un terremoto di sedili. Sono moderatamente ottimista sul suo futuro” prosegue l’ex costruttore faentino

Sul circuito cittadino di Marrakech, Giovinazzi ha preso parte ai rookiy test della Formula E restandone positivamente colpito, confermando però di voler restare concentrato sul mondiale di F1

“Antonio vuole proseguire la sua carriera in F1 e per il momento non c’è la volontà, da parte sua che di Ferrari, di andare verso la direzione dell’elettrico” conclude Minardi

F1 | Gian Carlo Minardi “Estenuante il silenzio di questa F1”

Dal gran premio di Abu Dhabi sono passati questi due mesi e ci aspettano ancora altri trenta giorni prima di rivedere le vetture in pista, in occasione della prima giornata di test collettivi. In mezzo le presentazione con la Renault (20 febbraio) che farà da apripista a cui faranno seguito Ferrari e Mercedes, i cui veli cadranno giovedì 22 febbraio.

Pausa troppo lunga? Lo abbiamo chiesto a Gian Carlo Minardi

“La pausa non è certamente troppo lunga se consideriamo una stagione con 21 gran premi. Tutti stanno lavorando duramente per preparare ogni singolo dettaglio anche perché non dobbiamo dimenticarci che la sfida può importante è legata alla durata delle power unit che quest’anno dovranno essere solamente tre per ciascun pilota. Un rapporto di 1 a 7” sottolinea Gian Carlo Minardi

“La parte dolente è questo silenzio da parte dei team che non emettono nessun comunicato e non organizzato conferenze per tenere aggiornati gli appassionati. Purtroppo da qualche tempo sta prendendo piede questa moda che trovo assurda, così come farsi lo sgambetto fissando le presentazioni il medesimo giorno. In tutte le altre realtà sportive le squadre forniscono delle informazioni e il mondo mediatico va avanti.” prosegue il manager faentino

“I team sono impegnati a cercare di raggiungere la Mercedes che resta il punto di riferimento e la Ferrari è chiamata ad un salto di qualità che non sarà facile dopo le cinque vittorie della passata stagione. Da seguire anche la lotta in famiglia tra Renault, McLaren e Red Bull che avranno la medesima unità motrice e l’incognita Toro Rosso-Honda. I giapponesi arrivano tra tre stagioni deludenti, i cui problemi sono legati all’uso del carburante e dei lubrificanti il cui utilizzo e sviluppo sono una parte integrante delle prestazioni e affidabilità””

F1 | Gian Carlo Minardi “Incuriosito dalla coppia Williams”

Con l’annuncio di Sergej Sirotkin da parte del team Williams al fianco di Lance Stroll si è conclusa la favola di Robert Kubica, anche se il polacco farà comunque il suo ritorno nel mondiale di F1 in qualità di terzo pilota proprio nella scuderia di Grove.

L’annuncio non è stato esente da numerose critiche da parte degli addetti ai lavori, ma Gian Carlo Minardi va contro corrente

“Nonostante sia molto dispiaciuto di non  vedere un pilota del calibro di Robert impegnato nel mondiale come primo attore, sarà curioso di vedere in azione questi due ragazzi” commenta il manager faentino interpellato da www.minardi.it

Lance Stroll e Sergej Sirotkin daranno vita alla coppia più giovane della griglia con un’età media di appena 21 anni.

“Il mio DNA è sempre stato quello di lavorare coi giovani e pertanto questa scelta, da una parte, mi fa piacere, anche se un team importante come la Williams potrebbe pagare questa scelta in termini di sviluppo della vettura” prosegue Minardi che ha avuto modo di seguire da vicino i primi passi dei due ragazzi nel mondo delle monoposto

“Sono due ragazzi che sono cresciuti sul nostro territorio e all’interno dei campionati ACI-Sport e questo deve essere motivo di orgoglio. Purtroppo non sono italiani e questo deve essere di stimolo per continuare a lavorare”

“E’ inutile nasconderci dietro ad un vetro: alle spalle di Lance e Sergej c’è rispettivamente un padre facoltoso (Lawrence Stroll) e una banca russa. Esattamente quello che manca ai nostri ragazzi. Starà solamente loro dimostrare di meritare il posto che ricoprono” conclude l’ex costruttore.

F1 | Hamilton appoggia Minardi. Anche il campione contro le vie di fuga asfaltate

Le vie di fuga asfaltate dei nuovi circuiti tornano all’ordine del giorno. Questa volta è il quattro volte Campione del Mondo Lewis Hamilton a puntare il dito contro la nuova conformazione dei tracciati confermando quanto già dichiarato nei mesi scorsi da Gian Carlo Minardi. Proprio in occasione del gran premio degli USA, e a seguito della penalità a Verstappen, il manager faentino dichiarava

“…Le vie di fuga asfaltate danno troppa tranquillità ai piloti e questo li spinge ad andare oltre il limite consentito della pista, incappando poi in penalizzazioni che generano polemiche e che non sono favorevoli all’immagine del mondiale. Guarda caso questi episodi non succedono nelle piste storiche come Suzuka, Spa-Francorchamps o Monza, dove l’errore o la bravata viene pagata pesantemente poiché si rischia di restare insabbiati”

Dello stessa idea anche il Campione del Mondo britannico 2017

“La Federazione ha fatto un lavoro incredibile sul tema della sicurezza, ma è arrivato il momento di fare un passo indietro tornando alle vie di figa in erba o ghiaia. Un pilota non dovrebbe poter tagliare le curve così facilmente, con la consapevolezza che tanto se commette un errore ha a sua disposizione un’ampia striscia di asfalto.. Quello che amo del passato era il rischio di perdere tempo – o la gara – se si usciva di pista. Oggi puoi affrontare una curva anche il 5% più forte poiché anche se sbagli puoi comunque rientrare in pista”

Proprio in merito alla penalità attribuita a Verstappen per il sorpasso ai danni di Raikkonen ad Austin, Minardi aveva aggiunto un’ulteriore analisi

“Sarebbe fondamentale avere per l’intera durata della stagione il medesimo gruppo di lavoro a fianco del direttore di gara, Charlie Whiting. Solamente così si eviterebbero i giudizi soggettivi. Nel corso della passata stagione” aggiunge l’ex costruttore “si sono verificati diversi episodi simili tra loro a cui sono state attribuite valutazioni differenti e questo non fa bene allo sport. Una soluzione per venire in contro ai circuiti e non fargli spendere ulteriori soldi, salvaguardando la sicurezza, potrebbe essere imporre pesanti penalità in caso di tagli” conclude Minardi

F1 | Gian Carlo Minardi “2018 anno cruciale” – Parte seconda

Il 2018 sarà un anno cruciale non solamente sul fronte dei piloti (come abbiamo già affrontato nei giorni scorsi), ma anche sul fronte delle motorizzazioni. Da un lato la Mercedes si presenterà ai nastri di partenza con una power-unit completamente riprogettata, dall’altro Ferrari, Renault e, soprattutto, Honda, avranno il compito di compiere un importante salto in avanti per controbattere la corazzata tedesca.

Coi nuovi regolamenti il compito sarà ancora più arduo poiché le unità motrici a disposizione per ciascun pilota saranno solamente tre, che in una stagione composta da ventuno appuntamenti equivale ad una copertura di sette GP per ciascuna PU, prima di incappare nel conteggio delle penalizzazioni (anch’esso rivisto).

La passata stagione a Maranello hanno posto le basi per provare a riaprire un ciclo, anche se hanno pagato un dazio pesante sul fronte dell’affidabilità nella seconda parte della stagione (unitamente ad alcuni errori da parte dei suoi piloti), dovendo fare successivamente un passo indietro sacrificando le prestazioni.

Le novità principali le troviamo in casa McLaren e Toro Rosso, protagoniste di uno scambio: dopo tre stagioni decisamente deludenti la Honda si trasferisce a Faenza il cui posto lasciato libero a Woking sarà preso dalla Renault.

“Con gli attuali regolamenti la power unit è una componente determinante nel risultato finale e sette gran premi per ogni PU rappresentano una spada di Damocle incredibile. La Mercedes sta lavorando su un motore completamente nuovo e auspico che a Maranello siano in grado di tenere il passo. Da quanto si apprende, il telaio della nuova Ferrari sta nascendo sotto la migliore stella e spero che anche l’unità motrice sia all’altezza. Con le cinque vittorie della passata stagione hanno posto le basi per continuare a crescere e provare a riaprire un ciclo, anche se non è facile contro questa Mercedes” commenta Gian Carlo Minardi

“Oltre alla sfida Ferrari-Mercedes sarà altamente interessante seguire lo scambio Renault-Honda. Per la prima volta a Faenza arriva un motore ufficiale e un programma così a lungo termine può solamente giovare alla squadra che si trova nella condizione ottimale per progettare e programmare al meglio la nuova (e future) vettura. Negli ultimi anno sono stati costretti a lavorare con motori non di ultima generazione e senza una continuità nella fornitura da parte del medesimo costruttore. E’ una situazione che conoscono fin troppo bene poichè in diverse occasioni ci siamo trovati a novembre senza una certezza sul propulsore per l’anno successivo.” prosegue il manager faentino

“Sotto la lente ci saranno, per motivi differenti, anche Renault, chiamata a migliorare il sesto posto della passata stagione ma anche le prestazioni del suo motore (che continuerà a fornire anche la Red Bull) e  Force India – motorizzata Mercedes – protagonista di una stagione esemplare conclusa per il secondo anno consecutivo al quarto posto.” conclude Gian Carlo Minardi

F1 | Gian Carlo Minardi “Il 2018 anno cruciale” – Prima parte

Mancano oltre due mesi al gran premio di Melbourne (23-25 marzo) che inaugurerà la stagione 2018 di Formula 1, ma nel mezzo ci saranno le presentazioni delle nuove monoposto e dodici giorni di test per mettere a punto le nuove vetture in vista dei primi impegni extra-europei, che ci daranno un primo assaggio della stagione che verrà. Si partirà dalla Catalogna con quattro giorni consecutivi di prove (dal 26 febbraio al 1 marzo) per poi tornare nuovamente in pista dal 6 al 9 marzo, sempre a Barcellona.

Sul fronte delle presentazioni sarà la Ferrari a fare da apripista con la cerimonia fissata per giovedì 22 febbraio, prima della partenza per la Spagna dove invece caleranno i veli dalla Red Bull, Scuderia Toro Rosso, Williams e Haas. In casa Williams devono anche sciogliere il nodo sul nome del pilota che prenderà il posto di Felipe Massa, a fianco di Lance Stroll, col russo Sergej Sirotkin in vantaggio su Robert Kubica.

Il lavoro nelle factory procede senza sosta e insieme a Gian Carlo Minardi abbiamo fatto il punto sulla stagione che verrà

“Sarà una stagione molto importante poiché abbiamo diversi piloti in scadenza di contratto, che dovranno dare il massimo per cercare la riconferma all’interno del team oppure attirare l’attenzione verso nuovi lidi.”

L’anno scorso Ferrari ha confermato per un anno Kimi Raikkonen, mentre in casa Red Bull c’è il contratto di Daniel Ricciardo in scadenza a fine anno, così come quelli di Valtteri Bottas alla Mercedes, Romanin Grosjean alla Haas, Sergio Perez in Force India e Fernando Alonso all’ultimo anno con la McLaren.

“I motori sono ancora spenti, ma si preannuncia una stagione movimenta soprattutto nella prima parte. Il rinnovo di Raikkonen è arrivato in un momento particolare e, a mio avviso, dettato principalmente dall’esigenza di andare in contro alle richiesti di Vettel, ma il finale di stagione del finlandese è stato decisamente incostante. Per vincere il mondiale costruttori e provare a battere la corazzata tedesca servono due piloti costanti. Per questo si potrebbe vedere un avvicendamento già a stagione in corso in previsione 2019” prosegue il manager faentino

“Sarà anche l’ultimo anno per Fernando Alonso con la McLaren, che dopo i tre anni travagliati con la Honda sarà spinta dalla power-unit Renault, ma occhio anche a cosa potrà succedere nei piccoli team dove è certamente possibile emergere com’è successo in Minardi. Sarà interessante seguire il debutto di Charles Leclerc al volante della Sauber”

Il 2018 si preannuncia una stagione ricca di colpi di scena e molti Team Principal saranno chiamati a gestire al meglio la rivalità tra i propri piloti. Per maggiori informazioni si può chiedere in casa Force India con le accesissime bagarre tra Ocon-Perez.